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  • Uso civico delle sorgenti, Belmonte avvia la battaglia legale per riconoscere la proprietà collettiva della risorsa idrica

    L’amministrazione comunale di Belmonte del Sannio ha dato mandato ad un legale di fiducia al fine di promuovere l’accertamento dell’esistenza del vincolo ad uso civico delle acque del demanio comunale. Se non è una dichiarazione di guerra contro il gestore delle risorse idriche poco ci manca. Sull’esempio, probabilmente, di Civitanova del Sannio, che in virtù di un cavillo storico giuridico riesce a gestire in proprio la risorsa acqua al di fuori dei vari carrozzoni pubblici creati dalla politica per tale scopo, anche il Comune di Belmonte del Sannio pare abbia deciso di svincolarsi dalla ingombrante presenza della Grim.

    Lo si apprende dalla lettura di una recente delibera di Giunta, precisamente la numero 25, con la quale l’esecutivo a guida Errico Borrelli affida formalmente l’incarico ad un legale di fiducia per accertare ed eventualmente rivendicare sulle sorgenti del paese l’uso civico appunto.

    «Considerato che il Comune intende promuovere un’azione per l’accertamento dell’esistenza dell’uso civico sulle risorse idriche del Comune di Belmonte del Sannio, – si legge sul documento votato all’unanimità dal sindaco Borrelli, dal vicesindaco Dalio Mastrostefano e dall’assessore Rolando Palomba – individuato quale legale di fiducia, idoneo a rappresentare e difendere gli interessi del Comune, sia in via giurisdizionale che stragiudiziale, l’avvocato Giuseppe Ruta del Foro di Campobasso; dato atto che l’avvocato Ruta è patrocinante di procedimenti giudiziari in materia di acque pubbliche sia dinanzi al Giudice amministrativo sia dinanzi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che al Commissario degli Usi civici; valutate le condizioni proposte in apposito preventivo acquisito agli atti e di seguito riportate: disponibilità all’assunzione dell’incarico in questione distinguendo (non essendovi alcuna tabellazione tariffaria vigente e specifica per i giudizi dinanzi al Commissario agli Usi Civici) la fase dell’acconto iniziale dalla corresponsione della parcella definitiva, ovvero prevedendo, a titolo di acconto, la corresponsione di una somma pari ad euro duemila e cinquecento (a copertura della spese di fascicolazione, bollo, viaggio e quant’altro), oltre ai costi di perizia e contributo unificato, e la corresponsione di una parcella definitiva subordinatamente al buon esito della vertenza, ovvero al conseguimento del riconoscimento, in tutto o in parte, del diritto civico sulle risorse idriche, sia in via giurisdizionale che stragiudiziale, precisando che nulla sarà dovuto in caso di esito negativo e prevedendo, sin da ora, per il caso di esito positivo, la corresponsione di una somma, a titolo di palmario, parametrato nell’ordine del tre per cento del valore complessivo dei benefici conseguiti, oltre accessori di legge; delibera di promuovere un’azione per l’accertamento dell’esistenza dell’uso civico sulle risorse idriche del Comune di Belmonte del Sannio».

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