E’ il molisano Riccardo Terriaca il nuovo coordinatore nazionale della Consulta Apistica. Cinquantotto anni, trentanove dei quali passati ad occuparsi di apicoltura, Terriaca è attualmente il direttore del Conaproa, Consorzio Nazionale Produttori Apistici, con sede a Campobasso, ma con filiali in Campania e nel Lazio. Da sempre impegnato nel promuovere lo sviluppo della cultura cooperativistica, Terriaca è anche il responsabile di Confcooperative FedagriPesca Molise e il curatore del progetto dell’apiario di comunità di Castel del Giudice. Nei giorni scorsi è stato eletto in videoconferenza dal tavolo apistico di ACI, l’Alleanza delle Cooperative Italiane.
«Una responsabilità che mi gratifica professionalmente – ha commentato il neo-coordinatore nazionale – soprattutto in considerazione della convergenza unanime, e non scontata, che c’è stata sul mio nome».
Terriaca coordinerà la rappresentanza di cooperative e di associazioni alle quali aderiscono apicoltori che allevano oltre 500mila alveari e controllano oltre il 60 per cento del miele italiano. La Consulta Apistica dell’ACI è l’organizzazione più rappresentativa ed importante del panorama apistico nazionale, «coniuga gli interessi economici delle imprese con le finalità istituzionali delle associazioni» ha spiegato il dirigente molisano.
«L’apicoltura oggi per la sua forte connotazione green è al centro del dibattito, proprio nel momento in cui si deve confrontare con forti elementi di criticità». I cambiamenti climatici in corso, lo sviluppo dell’agricoltura intensiva e monoculturale, il bosco che avanza a danno di prati e pascoli, l’aggravarsi delle varie forme di inquinamento, stanno rendendo sempre più difficoltoso il lavoro quotidiano di api ed apicoltori.
«Da soli non ce la facciamo più. – ha continuato Terriaca – Abbiamo bisogno del sostegno delle istituzioni, almeno pari a quello garantito, da anni, ad altri comparti agricoli. Api ed apicoltori svolgono un’attività che produce effetti positivi sull’intera società moderna, in termini di salvaguardia della biodiversità e di incremento qualitativo e quantitativo delle produzioni ortofrutticole. La Consulta Apistica di ACI vuole essere un interlocutore autorevole e rappresentativo delle istituzioni, nazionali ed europee, per contribuire a costruire un futuro migliore per l’apicoltura che significa un futuro migliore per l’intera società».