«Abbiamo letto con interesse la dichiarazione del sindaco di Agnone riguardo la partenza del “primo grande appalto” della nuova amministrazione. E lo abbiamo fatto con un doppio interesse: il primo, quello della comunità agnonese che, di fatto, si avvicina ancora di più ai comuni vicini dell’Alto Molise migliorando, nel contempo, la viabilità ove insistono numerose abitazioni rurali per anni dimenticate. Ma lo abbiamo fatto anche per scorgere quel briciolo di onestà intellettuale che ci saremmo aspettati da una amministrazione che, del cambio di passo, aveva fatto il proprio cavallo di battaglia».
Inizia così la riflessione di Germano Masciotra, amministratore della precedente giunta comunale guidata da Lorenzo Marcovecchio, il quale dichiara di essere rimasto «tristemente deluso» dall’annuncio altisonante del sindaco Saia in merito all’avvio della prima «grande opera».
Pare infatti che proprio Saia avesse criticato l’idea di investire in questo progetto ora divenuto strategico solo perché c’è stato un cambio di maggioranza in Municipio.
«Nei ringraziamenti, infatti, bene avrebbe fatto il sindaco Saia a far presente che il “primo grande appalto” altro non era se non la continuazione del lavoro svolto da chi lo aveva preceduto e che, con impegno e sacrificio, forse anche troppo silenzioso, aveva portato non solo all’approvazione del progetto, ma anche al suo finanziamento. – continua Masciotra, facendosi portavoce di una parte politica che ormai non è rappresentata nemmeno dal consigliere di minoranza Agostino Iannelli – Per l’interesse della comunità agnonese ci aspettiamo lo stesso impegno anche per il prosieguo del finanziamento della progettazione esecutiva del III lotto della Fondovalle Verrino.
Finanziamento, anche questo, ottenuto dalla precedente amministrazione e finanziato con i fondi del CIS che porterà davvero alla fine dell’isolamento della città di Agnone e dell’intero Alto Molise. Gli interessi della comunità – chiude polemico Masciotra – possono essere fatti anche lontano dai social o dai pubblici proclami, ma quando si insegue questa via sarebbe opportuno essere onesti, prima ancora che con chi legge, con se stessi».