Entrambe attendono un segnale come se per miracolo il segnale dovesse arrivare dal Cielo. Situazione paradossale in casa Olympia Agnonese a 72 ore dal termine ultimo per iscrivere il club al campionato di Eccellenza. Protagonisti la società uscente e l’amministrazione comunale che tramite una pericolosa tattica attendista rischiano di far estromettere i Grifoni dal massimo torneo regionale. Nelle ultime ore l’Eco online ha ascoltato le parti e confermato i timori alla vigilia dell’iscrizione. Ovvero né il club, né il Comune sarebbero intenzionati a versare la quota di circa 8mila euro per aver garantito il diritto a partecipare all’Eccellenza. Una vicenda incredibile con la società uscente (in teoria le cariche sono decadute il 30 giugno scorso, ndr) che dopo aver ricevuto il niet dal primo cittadino e assessore allo Sport per consentire l’entrata di una cordata romana con ambizioni di promozione in C, salvo poi portare il titolo a Lanciano, sembra essersi inabissata.
Al momento il presidente uscente Mario Russo resta in stand-by sperando che l’amministrazione si faccia avanti, in particolare dopo un incontro che ha visto l’ex presidente e sponsor Marco Colaizzo, proporre all’assessore allo Sport, Franco Marcovecchio la volontà di aprire all’imprenditore romano, il quale, oltre a garantire l’iscrizione alla D, avrebbe assicurato un torneo di alta classifica. A quest’incontro presente anche la bandiera granata Mauro Marinelli. Tuttavia, alla proposta di Colaizzo, l’amministrazione ha replicato con una chiusura netta motivandola con “il titolo deve restare ad Agnone a costo di ripartire da una categoria inferiore alla quarta serie”.
In questo contesto si inserisce il giallo di un fantomatico gruppo locale che in passato aveva manifestato la volontà di tornare a fare calcio al ‘Civitelle’. Ad oggi fumo agli occhi degli sportivi che nel frattempo attendono nuove da viale Castelnuovo, quartier generale dell’Olympia. Intanto anche nella casa comune sia il sindaco Saia, che il delegato allo Sport, Marcovecchio appaiono disorientati e incapaci di prendere in mano la situazione soprattutto perché nessuno ha riconsegnato il titolo al Comune, condizione propedeutica ad un ipotetico intervento risolutivo. Se ciò dovesse accadere nelle prossime ore, come si mormora, Marcovecchio, già presidente dell’Olympia, ha chiesto di visionare i bilanci che a quanto pare attendono l’entrata di denaro cash con l’operazione Dikite al Teramo.
Ma il tempo passa e a tre giorni dalla scadenza dell’iscrizione ad Agnone tutto tace. Questa l’unica certezza di uno psicodramma vissuto tra l’indifferenza di una piazza disinnamoratasi di quel giocattolo che fino a pochi anni fa ha fatto sognare il Molise intero.