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  • Furti in abitazione, Alto Molise a mano armata

    Secondo la Prefettura di Isernia i continui furti in abitazione in Alto Molise rappresentano «un quadro complessivo di per sé non allarmante», tuttavia lo stesso ufficio territoriale del Governo registra che «l’aumento degli episodi è tale da destare particolare preoccupazione da parte della popolazione». E a fronte degli ultimi sviluppi dei casi di cronaca, una banda di ladri albanesi intercettata dai Carabinieri di Agnone, trovata con la refurtiva in auto e rilasciata subito dopo con una banale denunciata in stato di libertà per ricettazione, i residenti nei vari centri montani pensano seriamente di armarsi, con armi da fuoco, per difendere la proprietà e la casa appunto. I tempi tecnici non ci sono ancora per poter registrare, in via ufficiale, un’impennata nelle richieste di porto d’armi presso i competenti uffici della Questura, ma il trend è questo, confermato da chi opera ormai da anni nel settore delle armi da fuoco legalmente detenute sul territorio a cavallo tra Abruzzo e Molise.

    «Abbiamo ricevuto diverse richieste, in questi ultimi giorni, da residenti nei vari centri dell’Alto Molise, di informazioni circa le modalità per ottenere un porto d’armi per uso sportivo» confermano infatti dall’associazione “Auro d’Alba” che gestisce l’omonimo campo di tiro a Schiavi di Abruzzo, appena al di là del confine. «Abbiamo semplicemente suggerito di informarsi presso il sito web della Polizia di Stato, dove è indicato chiaramente il percorso da fare e tutta la documentazione da produrre per poter richiedere e ottenere, alle stringenti condizioni previste dalla legge, il porto d’armi per uso sportivo» aggiungono dal direttivo del sodalizio sportivo. Il porto d’armi per uso sportivo, infatti, viene rilasciato dalla Questura, su richiesta degli interessati, dopo diverse visite mediche e accertamenti anche sul casellario giudiziario, e consente l’acquisto e la detenzione legale di armi da fuoco. Si badi bene: la detenzione di armi, non certo il porto, che è ben altra cosa.

    Avere una pistola in casa aumenta, intuibilmente, la percezione della sicurezza, almeno potenziale. Altro discorso, infatti, è il saperla utilizzare in sicurezza quell’arma che si può detenere, anche in considerazione del fatto che in casa, solitamente, oltre agli eventuali ladri che si sono intrufolati e rappresentano una concreta minaccia, ci sono anche altre persone appartenenti al nucleo familiare.

    «Ai cittadini altomolisani che si sono rivolti a noi per avere informazioni, – aggiungono dall’Asd “Auro d’Alba” – abbiamo fatto un imprescindibile appello alla prudenza e a non prendere affrettare decisioni sulla base di un sia pur comprensibile momento di paura e di allarme sociale per i continui furti in abitazione. Avere un’arma da fuoco in casa, saperla custodire opportunamente, e soprattutto saperla usare, rappresentano delle responsabilità ulteriori per i legali possessori rispetto, diciamo così, ai comuni cittadini. Paradossalmente possedere un’arma da fuoco può essere un ulteriore motivo di stress e preoccupazione, perché spesso proprio le armi vengono rubate, senza ignorare le inevitabili conseguenze, anche di tipo penale, che l’eventuale utilizzo contro malintenzionati produce automaticamente».

    In sintesi, ammesso e non concesso che si sia effettivamente in grado di difendersi con un’arma da fuoco legalmente detenuta, contro l’aggressione di ladri e malintenzionati, vanno messe in conto sia, nell’immediato, la pericolosità oggettiva di un conflitto a fuoco all’interno di una abitazione, e subito dopo l’apertura di un inevitabile procedimento giudiziario teso ad accertare la proporzionalità dell’utilizzo dell’arma stessa rispetto alla potenziale minaccia e quindi un uso legittimo dell’arma.

    Tra l’altro avere un’arma da fuoco in casa non rappresenta affatto un deterrente per i delinquenti, perché gli stessi dovrebbero sapere a priori che in quella abitazione ci sono armi legalmente detenute e pronte all’utilizzo. L’appello, in conclusione, resta quello al buonsenso e a lasciar fare il proprio lavoro alle Forze dell’ordine, magari collaborando con le stesse fornendo dati e segnalazioni circa persone, veicoli o movimenti sospetti.

    Caterina d’Alba

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