AGNONE. “Se siamo i primi a rispettare la legge, occorre che chi amministra la cosa pubblica faccia lo stesso senza ma e senza se”. E’ quanto chiedono in estrema sintesi i due comitati cittadini, ‘Articolo 32’ e il ‘Cittadino c’è’, promotori dell’incontro avuto questa sera con la cittadinanza di Agnone per discutere delle criticità dell’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’.
“Alla vigilia dell’incontro con il governatore Frattura (atteso per domani mattina alle ore 12) avremmo potuto rivestire il ruolo di aizzatori, sobillatori e capi popolo, invece quello che chiediamo è che vengano semplicemente rispettate le leggi – ha detto Franco Di Nucci dell’Articolo 32 –“. Il riferimento va alla sospensiva del Tar Molise che blocca i tagli all’ospedale di Agnone e riconosce la struttura di frontiera quale “ospedale di area particolarmente disagiata”. “Devono rispettare la legge” ha ribadito ancora una volta Di Nucci, malgrado la verità sia un’altra. Ed è quella che vuole l’ospedale di Agnone, con un bacino di utenza di oltre 35mila persone, letteralmente svuotato dei propri servizi essenziali. “In questa lotta di resistenza bisogna restare uniti – ha detto don Alberto Conti, direttore della Caritas di Trivento – solo così riusciremo a far valere diritti costituzionalmente riconosciuti che vanno dalla sanità alla scuola, passando per i trasporti.”
In una sala strapiena di gente don Francesco Martino, responsabile della pastorale per la sanità della diocesi di Trivento, ha sottolineato come l’attuale assenza di anestesisti e rianimatori al ‘Caracciolo’ equivale a un rischio inaudito per quanti decidono di recarsi nella struttura altomolisana. In sala anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Antonio Federico, che nel prendere la parola ha fatto un excursus impeccabile sulla situazione debitoria della Regione Molise in ambito sanitario. Federico ha parlato di oltre 400 milioni di euro di debiti e di una sanità molisana sbilanciata sul privato a danno del pubblico. Infine l’invito dell’assise ad accogliere Paolo Di Laura Frattura in maniera numerosa e al tempo stesso civile. Già si parla di mille persone.