L’annuncio dell’arrivo di Donato Toma al prossimo consiglio comunale di Agnone, fissato per lunedì 2 maggio, sta suscitando numerose reazioni. Il governatore, nelle vesti di commissario ad acta della sanità regionale, torna in alto Molise per parlare del futuro dell’unico ospedale di area disagiata, il San Francesco Caracciolo. Numerosi i commenti di utenti che sconsigliano Toma a presenziare la seduta soprattutto se alle promesse, fatte in un recente passato, non porterà fatti concreti per il rilancio della struttura di confine alle prese con annosi problemi. A prendere una posizione netta sulla vicenda anche il capogruppo del M5S in Consiglio regionale, Andrea Greco che parla di “ennesima gita fuori porta” da parte di Toma il quale da diverse settimane ha avviato un tour nei vari ospedali del Molise.
“Le precedenti apparizioni fatte ad Agnone – dichiara Greco – non depongono a suo favore. Basta vedere lo stato di salute in cui versa l’unico presidio di area disagiata con promesse mirabolanti e proclami mai convertiti in atti concreti. A riguardo è sotto gli occhi di tutti la carenza di personale (medico e infermieristico), l’assenza di macchinari tecnologici (vedi ad esempio la Tac) e di ambulatori che non fanno altro che aggravare una situazione già di per sé precaria per pazienti e operatori con quest’ultimi chiamati a fare salti mortali per assicurare turni e prestazioni”.
In merito Greco pone l’accento sull’ultima notizia che ha visto il depotenziamento del laboratorio Analisi “trasformato in un punto prelievo, che di fatto aumenta i disservizi e acuisce la preoccupazione tra la popolazione. In tal senso – prosegue il consigliere regionale – notevoli criticità si registrano nel Pronto soccorso con il personale, che in assenza della reperibilità dei colleghi di Analisi, tramite un macchinario, è chiamato a fare prelievi ed esami. La risultante è quella che se un tempo il ‘San Francesco Caracciolo’ produceva mobilità attiva, oggi è ridotto ad un contenitore svuotato di servizi”.
Dopodiché Greco ricorda come “solo grazie all’azione del M5S sono state evitate altre nefandezze. Su tutte la chiusura del Pronto Soccorso, quella della mensa pronta a passare in mani di privati, la ristrutturazione del centro Dialisi concepito in locali angusti e non a norma con quest’ultima ipotesi scongiurata grazie al nostro intervento. Ed ancora, palese l’impegno portato avanti per la riapertura delle sale operatorie, chiuse da anni, ma che, tuttavia, così come strutturate dall’Asrem, appaiono essere una presa in giro visto che si effettuato solo operazioni di bassissima entità ben distanti da interventi in day-surgery come prevede il decreto Balduzzi”.
Come forza di opposizione – rimarca Greco – abbiamo sempre messo in campo azioni per la salvaguardia e il rilancio dei servizi esistenti. Quelli che una politica scellerata e senza alcuna programmazione cerca di azzerare del tutto. Oggi Donato Toma – dice Greco – è il dominus della sanità regionale, colui che ha voluto il sub-commissario Giacomo Papa e nominato il dg di Asrem Oreste Florenzano. Insomma, è l’unico responsabile di quanto accade. Infine, l’esponete pentastellato, chiosa: “Lunedì 2 maggio il commissario Toma tornerà ad Agnone per buttare il solito fumo negli occhi a cittadini e amministratori, ma se non si capisce che per cambiare volto ad un comparto ridotto all’osso bisogna mandarlo a casa, si continuerà a fare i conti con una sanità malata che penalizza sempre e solo i più deboli e indifesi”.