«Per arginare il diffondersi della Peste suina africana (PSA) è indispensabile la rapida attuazione del Piano nazionale straordinario di catture e abbattimento dei cinghiali». A chiederlo è Coldiretti Molise in una specifica missiva, a firma del Presidente e del Direttore regionale dell’Organizzazione, Claudio Papa e Aniello Ascolese, indirizzata al Presidente della Regione, Francesco Roberti, titolare anche della delega alla Caccia, ed all’Assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Micone.
“«Già lo scorso mese di agosto – ricordano i vertici di Coldiretti – avevamo denunciato la grave situazione, presente da anni nella regione Molise, causata dalla presenza incontrollata dei cinghiali. Lo avevamo fatto alla luce delle preoccupazioni, tuttora esistenti, del diffondersi in molti territori a noi limitrofi, della PSA, la Peste Suina Africana. Non intendevamo creare di certo allarmismi – precisano Papa e Ascolese – ma solo esortare i decisori regionali, sia tecnici che politici, a non sottovalutare tale emergenza epidemiologica che potrebbe assumere risvolti pesantissimi a danno delle aziende zootecniche».
Partendo da tale assunto, il Presidente di Coldiretti evidenzia come: «il Governo nazionale ha dato mandato ad un Commissario straordinario di predisporre un Piano di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali a valere su tutto il territorio nazionale, oltre che sulle aree ove la presenza della PSA è conclamata». Il Piano in questione, sottolinea Papa, «prevede la riduzione drastica dei cinghiali, in un arco temporaneo limitato (3-5 anni), con la rimozione annuale tra il 70% e l’80% della popolazione presente, affrontando il problema del contenimento della diffusione del contagio, di cui i cinghiali sono il principale vettore, prendendo in considerazione anche l’aspetto relativo alla riduzione dei danni all’agricoltura».
A seguito di specifiche analisi compiute dagli uffici del Commissario straordinario, di concerto con le singole Regioni, si evidenzia come il Molise dovrebbe passare da un prelievo medio annuale complessivo pari a 4.608 capi, attraverso la caccia collettiva, la caccia di selezione ed i prelievi di controllo in aree protette e venabili, ad un numero di 10.500 capi. (ad oggi la loro presenza sul territorio regionale è di circa 40mila unità).
«Coldiretti – osserva il Direttore Ascolese – nonostante sia stata sempre in prima linea sul fronte del contrasto alla piaga dei cinghiali, promuovendo e realizzando ben due corsi per l’abilitazione di ben 184 selecontrollori, non entra nel merito di chi e di come si dovranno realizzare tali obiettivi, tra l’altro ben individuati nel Piano, ma afferma con determinazione che se i numeri non torneranno, i danni non potranno continuare a ricadere sugli agricoltori ed allevatori molisani già fortemente ed ingiustamente limitati nelle loro attività imprenditoriali a poter compiere scelte produttive a causa della presenza degli ungulati e di altre specie di selvatici».
Ad oggi però, osserva Claudio Papa, «in Molise i numeri degli abbattimenti ottenuti dalla caccia collettiva e delle altre modalità di prelievo sono assolutamente insufficienti e poiché il Piano, lo ribadiamo, ha valenza sull’intero territorio nazionale, ancorché indenne da peste suina africana, è necessario che il Presidente Roberti, che attualmente detiene la specifica delega alla Caccia, valuti la opportunità di attivare anche in Molise gli interventi utili a garantire il decremento della specie. Auspichiamo, naturalmente – conclude il Presidente di Coldiretti – anche da parte dell’Assessore, Salvatore Micone, una condivisione ed un conseguenziale sostegno a tutela degli agricoltori e dell’agricoltura molisana».