RICEVIAMO dal presidente del consorzio Matrix, Simone Caner, e pubblichiamo integralmente la nota di replica al nostro articolo.
Non riconosco nelle parole del suo articolo, lo spirito della nostra organizzazione “Consorzio Matrix” ed è per questo che per l’ultima volta (Matrix non rilascerà più dichiarazioni in merito) chiarisco il nostro pensiero più volte frainteso.
La nostra Organizzazione, come è palese a tutti e come comprovato sul territorio dove operiamo, ha dimostrato quanto a cuore ci stia prima il rispetto della popolazione e e quella dei Sindaci che la rappresentano. In questi mesi nei quali con la Prefettura di Chieti abbiamo cercato di fronteggiare al meglio la grande emergenza nazionale dello sbarco dei Profughi, siamo stati chiamati a dare risposte a problemi e paure, alle quali grazie alla grande buona volontà non solo delle persone residenti sui territori di interesse che collaborano con il Consorzio, ma soprattutto dei Sindaci e della popolazione stessa siamo riusciti a dare delle risposte concrete e visibili nell’interesse e nel rispetto di chi ci circonda.
Noi non siamo legittimati per aprire nessun centro per richiedenti asilo, il Consorzio Matrix come altre tante Onlus svolge un lavoro, una funzione sociale ed eroghiamo servizi che le Pubbliche Amministrazioni sono tenute per esigenze locali o governative a mettere in campo. Non c’è un Sindaco che vince e un Ente che perde o viceversa, queste sono fantasie da “scoop”, in realtà ci sono solo esigenze comuni da soddisfare e che abbiamo il dovere di conciliare con i disagi del presente.
Per quanto ci riguarda cerchiamo di fare del nostro meglio e rispettiamo profondamente il lavoro dei Sindaci e i timori della gente (come riferito alla stampa dagli stessi Sindaci in diverse occasioni); in punta di piedi ci siamo messi in ascolto di tutte le problematiche potenziali o latenti che potevano insorgere da questo tipo di accoglienza ed è soprattutto per questo che fino ad ora, grazie a Dio, nei centri gestiti in questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un piccolo miracolo che, a mio avviso, è degno di rilievo soprattutto per la sua implicita capacità di conferire un colore carico di speranza e positività nello squallore che spesso permea le notizie su questa tematica così delicata e sentita: L’IMMIGRAZIONE!
I cittadini erano spaventati, disorientati, giustamente preoccupati di non poter continuare a vivere la loro serena vita di paese come avevano fatto fino a quel momento.
Ma è a questo punto che Dio, come al solito, si serve di Noi per stravolgere la storia, per rovesciare i pronostici, per riscrivere l’epilogo di questa esperienza di accoglienza..
I ragazzi ospiti delle nostre strutture, sentitisi accolti genuinamente e sinceramente non solo dai nostri operatori ma anche da tutta la popolazione dei paesini del Chietino quali Palmoli, Carunchio, Lentella e Schiavi d’Abruzzo, hanno cominciato a ricambiare questa accoglienza e a trasmettere in termini di gratitudine tutto cio’ che umanamente l’Italia e i suoi cittadini gli stavano donando. Tanti sono stati i laboratori promossi dalla nostra organizzazione che sono stati seguiti e coltivati con entusiasmo, gli eventi, le manifestazioni; ma ciò che più ha sorpreso è la loro voglia di rendersi utili GRATUITAMENTE. Infatti, i cittadini oggi non solo li accettano nel proprio paese ma si stringono spesso intorno a loro in un inconsueto abbraccio di solidarietà. Vedere mussulmani che spalano la neve in un cimitero cristiano o ragazzi immigrati che organizzano uno spettacolo per intrattenere gli anziani nelle case di riposo sono stati episodi che hanno azzerato le diversità e ricondotto all’essenziale verità che siamo tutti migranti su questa terra come ci ha ricordato Papa Francesco.
A Noi non interessa nella maniera più assoluta dare risalto alla nostra organizzazione, ma se grazie a Dio qualcosa di buono siamo riusciti a fare, credo sia giusto allora dare voce a queste note colorate fuori da un coro inespressivo condizionato dalle ipocrisie di chi nasconde i propri pregiudizi e le proprie paure dietro un’idea politica.
Personalmente non sono in piena sintonia con le scelte governative italiane in materia di immigrazione, ma di certo l’alimentare paure e fobie nella popolazione non fa altro che danneggiare gli italiani stessi proprio perché qualsiasi forma di rifiuto dell’altrui diversità ingenera odio ed è proprio quest’ultimo che dobbiamo temere perché è il cardine di tutte le forme di terrorismo internazionale.
Infondo anche le leggi dell’economia sembrano suggerirci che un mondo multietnico funziona meglio.. se è vero che grazie al Presidente Obama, non propriamente “un anglosassone” o un “esemplare di pura razza ariana”, l’economia degli USA sta rifiorendo e la disoccupazione sta finendo sotto scendendo sotto il 5% e se è vero che in Italia l’economia è in ripresa nel settore commercio grazie alle imprese guidate da cittadini stranieri.
Simo preoccupati, temiamo che il bello non venga visto, temo che la verità venga soffocata da Chi strumentalizza le altrui paure per farsi strada, temiamo che continui a fare più notizia un immigrato violento piuttosto che mille profughi volenterosi, capaci di curare i fiori nelle aiuole di un paesino di montagna. Temiamo, infine, di non essere in grado di dare testimonianza del piccolo grande miracolo a cui stiamo assistendo in questi mesi, perché potrebbe servire sia a dare speranza a Noi cittadini accoglienti che ai nostri ospiti che hanno vissuto l’inferno e meritano una opportunità.
Con la speranza di poter infondere un po’ di giusto ottimismo..