Una difesa d’ufficio inaspettata e una polemica contro chi si lamenta per lo stato dissestato di molte strade del circondario dell’Alto Molise. Il motivo del contendere è fornito dal nostro articolo di qualche giorno fa in merito alla presenza di balle di foraggio, oggetti pesanti diversi quintali, sulla sede stradale della ex statale Istonia, l’arteria di collegamento viario tra l’Alto Molise e l’Alto Vastese.
A causa del maltempo e dei venti di burrasca che si sono abbattuti sul territorio di recente, le enormi balle di fieno o di altro sono rotolate pericolosamente a valle, dai campi a monte della strada, invadendo la carreggiata. Un pericolo evidente, oggettivo, che solo per un caso fortuito non ha avuto più gravi conseguenze.
Ad intervenire pubblicamente a commento della cronaca di un incidente sfiorato, perché quelle balle pesanti e impregnate di acqua avrebbero potuto travolgere e sfondare qualsiasi veicolo in transito, è la consigliere comunale di minoranza, Noemi Di Santo. L’esponente dell’opposizione in Consiglio comunale a Belmonte del Sannio, esordisce in questi termini: «La mulattiera, come avete scritto, è sgangherata, però quando ci transitate con le macchine non sembra proprio vi lamentiate tanto che non sta messa bene». La mulattiera è il nomignolo con il quale viene indicata la ex statale Istonia, proprio ad indicare lo stato di dissesto quasi generale che caratterizza quella strada dimenticata per decenni e divenuta invece strategica dopo l’inopinata chiusura al traffico del ponte “Longo” sul Sente.
«Adesso si è verificato questo, – riprende la consigliere comunale – che alcune balle, purtroppo, sono finite in strada. Sono strade di campagna, non di città, può succedere, anche quando trovate gli animali, se si va piano e non a velocità elevate non succede niente». Quasi sconvolta per il clamore che l’episodio delle balle rotolate in strada ha suscitato, l’esponente del gruppo di opposizione dimentica, tuttavia, che in realtà non si tratta di una «strada di campagna», bensì di una ex statale, perché collega due regioni, che oggi è stata sì declassata, ma conserva comunque il rango di provinciale.
Secondo Noemi Di Santo, dunque, è del tutto normale che su una strada provinciale si trovino balle pesanti cinque quintali nel bel mezzo della carreggiata o anche animali al pascolo. Forse una rilettura del codice della strada non sarebbe male. «Molte sere mi è capitato di trovare animali, rami di alberi in mezzo alla strada, – riprende serafica e bucolica la consigliere comunale di Belmonte del Sannio – non mi è successo nulla. E scrivo questo perché in molti si lamentano di tutto ciò e coloro che lo fanno devono solo stare più attenti».
Un invito alla prudenza, dunque, a moderare la velocità, quello di Noemi Di Santo, senza stare troppo a lamentarsi. Se un automobilista in transito sulla provinciale ed ex statale Istonia si imbatte in una vacca o un vitello che pascolano sulla sede stradale o, appunto, in una balla di fieno mastodontica, non ha nessun diritto di lamentarsi, basta che moderi la velocità.
«Quella strada esiste da anni, – continua la consigliere comunale – ci sono state sempre queste situazioni; non vi meravigliate e chi la transita da tempo lo sa. Le frane, gli smottamenti sapete da quanto tempo ci stanno? Non li avete scoperti da quando hanno chiuso il ponte. Io, come tanti, li conosco a memoria dalla nascita quindi quando ci passo con la macchina vado piano». Per la serie: frane e smottamenti ci sono sempre stati sulla ex statale Istonia, c’è poco da recriminare, perché, ed è questo il suo punto di forza, basta andare piano, moderare la velocità.
A breve, soprattutto se continueranno le piogge, proprio al confine, dove l’Alto Vastese lascia spazio all’Alto Molise, nei pressi del piccolo e vecchio ponticello sul Sente, sarà impossibile transitare. La sede stradale si è già pesantemente modificata: si è creato un dislivello di un metro che renderà difficoltose e pericolose anche le operazioni di sgombero neve o il semplice transito dei mezzi più lunghi.
La speranza è che la consigliere Di Santo, invece di fare pressioni nelle sedi istituzionali opportune, non si limiti a consigliare il ritorno a mezzi di trasporto animale che tra l’altro renderebbero ancor più motivato il soprannome “mulattiera” scelto per quella strada provinciale.
Francesco Bottone