Ennesimo sopralluogo della Sovrintendenza del Molise al monumento Libero Serafini di Agnone che necessita di opere di ristrutturazione considerate le precarie condizioni in cui versa. Ieri mattina, la sovrintendente Dora Catalano, accompagnata dal vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune, Giovanni Di Nucci, insieme a tecnici e ingegneri, ha visionato l’opera che fa bella mostra in pieno centro cittadino. Per i lavori di totale restauro la somma stimata sarebbe superiore a 50.000 euro, economie che al momento il Comune non avrebbe a disposizione.
Tuttavia una mano potrebbe arrivare dall’associazione di donatori sangue Fidas, che d’intesa con i propri soci, sovvenziona da anni la realizzazione di opere pubbliche nei vari centri dell’alto Molise. Il contributo della Fidas Agnone coprirebbe i lavori di impermeabilizzazione del monumento, è al momento è al vaglio della Sovrintendenza. Il monumento intitolato a Libero Serafini, martire della rivoluzione partenopea, fu inaugurato nel 1899 a cento anni dalla sua morte (1799). L’opera fu realizzata dallo scultore professor Gasbarra dello studio del senatore del Regno, Giulio Monteverde, il quale in passato aveva già eseguito monumenti commemorativi, tra cui uno a Mazzini e uno a Vittorio Emanuele II. Il tutto su commissione di un comitato composto da cittadini, Municipio e sponsorizzato dai giornali dell’epoca ‘L’Eco del Sannio’ (fondato dall’avvocato Vincenzo Labanca) e l’’Aquilonia’ (fondato da Antonio Apollonio). A finanziare i lavori parteciparono anche gli emigranti argentini, in particolare quelli Buones Aires, che contribuirono con un ingente somma.
“La mattina dell’8 dicembre 1899 – si legge in un vecchio articolo conservato nella biblioteca comunale – il sindaco, cavalier Ionata diede inizio alle celebrazioni che presero avvio con un corteo formato dagli alunni delle scuole, cittadini, autorità locali e dalla banda che intonò inni patriottici. L’orazione principale in memoria di Serafini fu affidata al maggiore del Genio militare, Giovanni Paolantonio. La giornata si concluse presso il teatro cittadino con diverse rappresentazioni teatrali e musicali dedicate al rivoluzionario agnonese”.
Alto circa nove metri, l’obelisco situato in quella che fu Largo Fontana Rosa e Piazza della Vittoria (attualmente Giovanni Paolo II), sostiene sulla base di pietra locale un lavoro di bronzo, costituito da una grande aquila dalle ali spiegate, che intreccia i suoi artigli al fascio consolare, al berretto della Repubblica, alla palma del Martirio e alla bandiera. Sulla parte alta dell’obelisco in granito di Baveno, che termina con una stella bronzea, c’è la seguente iscrizione: “A Libero Serafini. La Patria 1899”. Il monumento rappresenta un simbolo iconico per gli agnonesi, ma in 125 anni dalla sua realizzazione non è stato mai oggetto di lavori di restauro o consolidamento.