La possibilità di riutilizzare le cosiddette auto blu della Regione Abruzzo per gli utilizzi istituzionali di presidente e assessori, non è da considerarsi un privilegio, ma una modifica del precedente disciplinare. La Regione Abruzzo, infatti, ha recepito il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri (del 25 settembre 2014) con un provvedimento licenziato dalla prima commissione consiliare e varato con il voto dei componenti di tutte le forze politiche. Nel vecchio regolamento, approvato dalla precedente Giunta di centrodestra presieduta da Gianni Chiodi, non era prevista la possibilità per i presidenti del Consiglio e della Giunta, nonché per gli assessori, di essere accompagnati alle loro abitazioni con le autovetture di servizio regionali. La limitazione era nata dall’interpretazione restrittiva del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri dell’agosto 2011 nella quale, per porre limite a ripetuti abusi, si stabiliva che l’uso dell’autovettura di rappresentanza fosse “concesso limitatamente alla durata dell’incarico e per sole esigenze di servizio del titolare, ivi compreso gli spostamenti ‘verso’ e ‘da’ i luoghi di lavoro”. Viste, però, le diverse e discordanti letture fatte dalle Regioni italiane, il decreto del 25 settembre 2014 a firma del premier Matteo Renzi ha fatto chiarezza su che cosa vada inteso con quel verso e da. Il nuovo testo, infatti, stabilisce che l’utilizzo delle autovetture di servizio a uso di dirigenti e funzionari per esigenze di servizio non prevede spostamenti tra l’abitazione e i luoghi di lavoro. Di conseguenza, le autovetture a uso esclusivo, ovvero per i componenti del governo nazionale e del governo regionale, possono prevedere spostamenti tra l’abitazione e i luoghi di lavoro. Il 1° aprile scorso, la prima commissione consiliare Bilancio, affari generali e istituzionali ha approvato in sede deliberante una proposta di nuovo regolamento. Nel nuovo regolamento si legge che “negli spostamenti consentiti è compreso anche il tragitto dal luogo di residenza, domicilio o dimora dell’assegnatario” alle sedi del Consiglio regionale e della Giunta.
Privilegi per la casta regionale: con l’auto blu fin sotto casa. E noi paghiamo
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