«Lo sportello antiviolenza? Uno strumento necessario di cui finalmente ci siamo dotati anche qui in Alto Molise dove la problematica della violenza di genere e in famiglia è diffusa nonostante non venga denunciata e non finisca sui giornali». L’assessore al Sociale del Comune di Agnone, Enrica Sciullo, da sempre impegnata a contrastare, pubblicamente e istituzionalmente, la violenza di genere, commenta in questi termini l’apertura, qualche giorno fa, dello sportello di ascolto “Apri gli Occhi“, promosso dall’ActionAid International Italia nell’ambito dell’avviso NORA, volto a sostenere le organizzazioni della società civile operanti in aree interne e remote.
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Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi dal Comune di Agnone e dall’Ambito Territoriale Sociale, e rientra tra i soli tredici progetti finanziati tra tutti quelli presentati. Uno strumento di civiltà che servirà non solo a raccogliere le denunce dei casi di violenza domestica conclamata, ma che si concentrerà, come spiega l’assessore Sciullo alla nostra redazione, «anche sulla prevenzione primaria e sul contrasto agli stereotipi di genere». «Stereotipi che sono presenti anche nella nostra comunità, – aggiunge la rappresentante dell’amministrazione Saia – dove credo che siano dei retaggi culturali del patriarcato: c’è ancora differenza di trattamento da parte delle famiglie nei confronti di un figlio maschio rispetto ad una figlia femmina, in tutto, dalla possibilità di uscire con gli amici, dagli orari di rientro, dall’abbigliamento e via elencando. Siamo ancora fermi all’idea della donna che deve stare in casa, impegnata nel pur fondamentale e alto servizio di accudimento dei figli, dei parenti e della famiglia nella sua interezza. Siamo nati in una cultura maschilista, questo è un dato oggettivo, e proprio per sconfiggere questo retaggio culturale è assolutamente importante questo nuovo progetto denominato “Apri gli Occhi”.
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Tutta la comunità ha necessità di aprire gli occhi sulla violenza di genere e prima ancora sugli stereotipi culturali che, in qualche misura, sono i presupposti, sbagliati, delle discriminazioni e della disparità di trattamento tra generi che spesso sfocia nella violenza fisica e ancor di più in quella psicologica». I fatti di cronaca che raccontano le violenze di genere, per fortuna, in Alto Molise sono pochi e sporadici, o forse non arrivano ad essere notizia perché vengono sottaciuti proprio dalle vittime, ma secondo l’assessore Sciullo non bisogna abbassare la guardia: «In questo settore c’è molto “sommerso”, una realtà quotidiana di sopportazione, di umiliazioni e soprusi che fa fatica a venire a galla, perché le vittime, se e quando denunciano, si sento in qualche misura ancora più colpevoli. Come se si fossero ribellate, dando scandalo, ad una situazione che va avanti da sempre. Invece bisogna capire che chi ha il coraggio di denunciare il proprio malessere causato da chi gli sta accanto è un esempio da seguire, perché contribuisce a scardinare quella cultura della rassegnazione e dell’accettazione che va assolutamente rimossa dalla nostra società. E in questo molto possono fare gli istituti formativi, come ad esempio le scuole presenti in città, di ogni ordine e grado, che in realtà già tanto fanno in termini di rimozione delle differenze e degli stereotipi di genere».
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Proprio le scuole, infatti, come sottolinea Enrica Sciullo, sono state promotrici, anche nel recente passato, di iniziative finalizzate all’emancipazione socio-culturale delle donne e alla rimozione delle differenze di genere che esistono solo nella mente piccola di qualche maschio.
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«Per fortuna, grazie a questo lavoro che le scuole fanno da tempo, – continua Sciullo nella sua analisi del fenomeno – nelle giovani generazioni non ci sono quasi più stereotipi e differenze tra ragazzi e ragazze. Forse a volte si innescano delle dinamiche di branco, ma tendenzialmente in tutti i soggetti giovani, presi singolarmente, c’è una convinzione consolidata che non esistono differenze di genere. Il problema resta, invece, nelle fasce di età più alte, dove persistono modi di pensare e di agire che non sono più tollerabili e vanno quindi scardinati. Ecco allora l’importanza di aver aperto questo sportello di ascolto, perché lì si possono trovare dei professionisti, esperti della materia, che sicuramente sono in grado di aiutare anche nella gestione non conflittuale di una relazione di coppia».
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Agnone e gli altri Comuni di zona dell’Alto Molise sono piccoli centri dove tutti sanno tutto ciò che accade nelle case del vicinato. Ecco, anche un aiuto tra vicini, una sorta di controllo di vicinato, può essere utile. Una segnalazione, anche anonima, che non è da considerarsi certo come una delazione, può magari salvare la vita e l’esistenza ad una ragazza, ad una moglie, ad una madre, semplicemente ad una donna.
Negli spazi messi a disposizione dal Comune di Agnone, nell’Ufficio di Piano di largo Dante Alighieri, civico 52, è stato attivato uno spazio di ascolto gratuito dedicato all’accoglienza e al supporto psicologico per donne, di tutte le età, vittime di violenza di genere o discriminazione. Lo sportello lavorerà in rete con i centri antiviolenza molisani e offrirà anche un accompagnamento verso servizi di supporto. Attivo tutti i lunedì pomeriggio dalle 16:30 alle 18:30 con la presenza della psicologa Carla Rossi, il servizio è rivolto a tutte le donne che vivono nei dodici Comuni dell’Ambito di Agnone. Per appuntamenti è possibile rivolgersi al numero 3458446256 o alla mail sportelloagnoneantiviolenza@gmail.com.