• In evidenza
  • Trascinò il cane sull’asfalto, 56enne del Chietino rinviato a giudizio per maltrattamento

    Un uomo di 56 anni, residente a Tornareccio, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di maltrattamento di animali, dopo che i Carabinieri Forestali di Villa Santa Maria hanno denunciato il suo comportamento crudele nei confronti del suo cane da caccia. L’episodio, che ha suscitato indignazione, è stato documentato grazie a una telecamera di sorveglianza.

    Secondo le indagini, l’imputato legava un cappio alla portiera della sua auto per trascinare il cane lungo le strade del paese. Le terribili condizioni cui l’animale è stato sottoposto hanno causato gravi escoriazioni sui polpastrelli, evidenziando la brutalità dell’atto. L’intervento tempestivo dei militari ha impedito ulteriori sofferenze all’animale, che fortunatamente non ha subito danni irreversibili.

    Ma le accuse non si fermano qui. L’uomo è stato anche denunciato per il taglio della coda del cane, una pratica vietata dalla legge, che è stata confermata dalle risultanze investigative. Questo gesto si aggiunge alla gravità dei maltrattamenti e alle violazioni delle normative contro la crudeltà sugli animali.

    L’Associazione Stop Animal Crimes Italia ha deciso di costituirsi parte civile nel processo, con l’obiettivo di garantire la massima applicazione della pena. «Purtroppo, i reati contro gli animali prevedono pene ancora troppo lievi. È fondamentale che il sistema giuridico adotti sanzioni più severe, in modo da assolvere davvero alla funzione punitiva ed educativa, e prevenire simili atrocità in futuro», ha dichiarato un portavoce dell’associazione.

    Alla prima udienza, l’associazione chiederà il «sequestro dell’auto utilizzata come mezzo per commettere il crimine, in un tentativo di fare giustizia e assicurarsi che il responsabile venga severamente punito per il suo comportamento barbarico. Il caso ha suscitato una forte reazione da parte della comunità locale, e l’attesa per l’udienza si fa sempre più alta».

    «Questo episodio rappresenta un triste promemoria delle gravi violazioni che continuano a verificarsi nel nostro Paese, evidenziando la necessità di leggi più rigorose e di un impegno concreto nella lotta contro la crudeltà sugli animali».

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento