I sindaci dei Comuni di Castiglione Messer Marino, Gissi, Fraine, Montazzoli, Schiavi di Abruzzo, Castelguidone, Guilmi, Palmoli, Celenza sul Trigno, Carunchio, Tufillo, Torrebruna, San Giovanni Lipioni, Furci, Carpineto Sinello, Roccaspinalveti, Dogliola, Liscia, San Buono, Fresagrandinaria e Lentella, hanno sottoscritto una lettera di proteste indirizzata al presidente della Regione Abruzzo, all’assessore alla sanità, al direttore generale della Asl e per conoscenza al Prefetto di Chieti, con la quale «esprimono preoccupazione in merito alla situazione in cui versa, di fatto, il servizio di emergenza urgenza nelle aree de Medio e Alto Vastese».

Nonostante il piano vigente preveda per Gissi un’ambulanza medicalizzata nelle ore diurne con un’ambulanza “India” e un’auto medica in orario notturno e per Castiglione Messer Marino un’auto medica h24 affiancata da ambulanza “India”, «di fatto tale organizzazione non viene rispettata».

I sindaci, all’unisono, segnalano «gravi criticità operative, in particolare la persistente carenza di personale medico dedicato al servizio di emergenza urgenza, con numerosi turni che risultano scoperti». «E’ stato inoltre appreso che a partire dal dicembre 2024 le Asl abruzzesi hanno interrotto l’erogazione dell’indennità mensile precedentemente riconosciuta ai medici convenzionati del servizio di emergenza territoriale» continuano i sindaci di zona. «Risulta che sia attualmente in discussione un accordo stralcio finalizzato al ripristino del compenso complessivo, nella consapevolezza che le condizioni economiche attuali non sono attrattive per professionisti altamente qualificati che legittimamente orientano altrove le proprie competenze». La scelta «di ridurre compensi già modesti rispetto alla complessità, all’intensità e alla responsabilità del servizio svolto da questi medici» viene giudicata dai sindaci del tutto incomprensibile. Gli stessi poi censurano il «colpevole ritaro dell’intervento correttivo, che sta determinando un progressivo svuotamento del servizio stesso».

I sindaci dell’Alto e Medio Vastese, in qualità di autorità locali di sanità pubblica, segnalano al presidente Marsilio, all’assessore Verì, al direttore della Asl Palmieri e al Prefetto Cupello «il concreto rischio di un aggravamento delle condizioni di salute dei cittadini e di un possibile aumento del contenzioso, anche di natura penale». Pertanto gli stessi sindaci «si dichiarano del tutto estranei alle conseguenze derivanti dalla ridotta operatività del servizio di emergenza urgenza, ribadendo che la piena e diretta responsabilità di tali inefficienza è da ascrivere ai dirigenti regionali e aziendali competenti, il cui operato ha ulteriormente compromesso una situazione già critica sotto il profilo del reclutamento del personale medico».
Francesco Bottone