Nuova aggressione di un lupo in una fattoria di Carovilli. «Bisogna fare qualcosa, non se ne può più» lo sfogo del fattore che sta assistendo, impotente, alla decimazione dei suoi animali da cortile. Nelle scorse settimane ha fatto scalpore il video (qui sotto) del sistema di sorveglianza installato dall’allevatore a tutela della sua proprietà.
Nel filmato un esemplare di lupo che entra nel recinto della fattoria, tra l’altro alla presenza dello stesso fattore, e tenta di predare un grosso pollo. Per fortuna del pennuto, in quell’occasione il lupo non riuscì a portare a termine l’attacco, probabilmente perché infastidito proprio dalla presenza dell’uomo.

Ora una nuova incursione, questa volta andata a buon fine, almeno dal punto di vista del predatore selvatico. L’episodio nel pomeriggio di martedì, quando le telecamere di sorveglianza hanno ripreso l’attacco del lupo (video in basso). L’animale selvaggio entra nell’aia della fattoria di Carovilli e cattura un pollo, portandolo via nel bosco per consumarlo. Sul terreno, questa volta, è rimasto solo un cumulo di piume.

«Nei giorni scorsi il lupo ha inseguito le vacche con i vitelli, che per fortuna hanno trovato riparo nella stalla. – spiega alla nostra redazione l’allevatore di Carovilli – Un’altra volta mi ha preso una grossa oca e ora un pollo. Mi pare evidente che ci sia un problema con questo esemplare confidente, che entra addirittura nella mia proprietà a caccia di pollame nonostante la mia presenza. Non ha paura dell’uomo questo lupo, vive ormai a ridosso del centro abitato di Carovilli. Qualche sera fa si è avvicinato al recinto dei cani da caccia di un cacciatore. Chi può escludere che non attacchi magari un bambino?».
Domande e proteste legittime, quelle dell’allevatore di Carovilli, alle quali, al momento, le istituzioni pare non siano in grado di fornire risposte. Perché se è vero che il lupo è un animale protetto, anche se recentemente l’Europa ne ha declassato il livello di protezione, è altrettanto vero che andrebbe protetto e tutelato anche l’uomo e il suo lavoro. «La sera in paese è un concerto di ululati. Bisogna fare qualcosa, davvero non se ne può più. Chi sta in ufficio, con lo stipendio, non può capire cosa succede nella realtà» chiude esasperato e polemico l’allevatore.
Una problematica seria, perché le predazioni avvengono, appunto, a ridosso del centro abitato, non in zone isolate e di campagna, e soprattutto in pieno giorno, a dimostrazione di quanto l’esemplare in questione sia ormai abituato alla presenza dell’uomo e affatto intimorito. Proprio l’assenza di risposta da parte delle istituzioni, tra l’altro, potrebbe alimentare comportamenti scorretti e irresponsabili da parte di chi non si fa scrupoli, ad esempio, e dissemina il territorio di esche avvelenate o trappole per eliminare il “problema” con metodi sbrigativi, sia pure illegali.

E sempre in tema di lupi “urbanizzati”, qualche sera fa è stato avvistato e filmato un altro esemplare in zona San Nicola di Agnone.
Francesco Bottone