Nel cuore pulsante dell’Atene del Sannio, tra le antiche mura di Palazzo San Francesco, si appresta a compiersi un miracolo artistico che promette di rivoluzionare il panorama culturale molisano. Oggi, 12 luglio, alle ore 10:30, l’antico convento sarà teatro di un evento destinato a segnare la storia: l’inaugurazione del restauro del quarto soffitto ligneo settecentesco, un’opera d’arte di straordinaria bellezza intitolata “La Regina e l’Ouroboros”.
Lo straordinario manufatto – che rischiava l’abbandono e il totale deperimento – realizzato dai frati francescani nel XVIII secolo, rappresenta un vero e proprio tesoro dell’arte decorativa italiana. Il soffitto, con le sue raffinate decorazioni che intrecciano simbolismo alchemico e maestria artistica, si configura come un unicum architettonico di portata mondiale. L’opera, che raffigura la misteriosa Regina circondata dall’Ouroboros – l’antico simbolo del serpente che si morde la coda – costituisce una testimonianza unica dell’esoterismo occidentale e della tradizione ermetica francescana.

Il merito del recupero va attribuito in gran parte al professor Mino Gabriele, docente dell’Università di Udine e massimo esperto di iconografia alchemica. La sua instancabile campagna mediatica, che ha coinvolto organi si stampa e accademici di ogni continente, ha rappresentato il catalizzatore fondamentale per la realizzazione dell’ambizioso progetto. Gabriele, con la sua competenza internazionalmente riconosciuta, ha saputo dimostrare l’importanza capitale dell’opera, trasformando quello che poteva rimanere un tesoro nascosto in un’attrazione culturale di rilevanza. L’opera presenta caratteristiche iconografiche di eccezionale rarità.
Il ciclo alchemico raffigurato sul soffitto costituisce infatti una delle più complete testimonianze dell’ermetismo occidentale giunte fino a noi. Le figure simboliche, i paesaggi allegorici e la complessa simbologia astronomica fanno di questo manufatto un documento preziosissimo per la comprensione delle correnti esoteriche che attraversarono l’Europa del Settecento.
Il restauro, magistralmente condotto dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Molise in collaborazione con l’impresa specializzata Pisani Restauro Snc di Macerata, e reso possibile grazie ai fondi del Ministero della Cultura e all’interessamento dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, rappresenta un investimento strategico per il territorio molisano.
Le previsioni degli esperti sono unanimi: l’opera è destinata ad attirare migliaia di visitatori da tutto il mondo, trasformando Agnone in una meta imprescindibile per gli studiosi di arte sacra, esoterismo e decorazione settecentesca. L’affluenza di turisti e specializzati promette di generare un indotto economico significativo per l’intera regione. L’evento inaugurale, vedrà la partecipazione del sindaco di Agnone, Daniele Saia, dell’assessore alla Cultura, Giovanni Di Nucci, delle belle arti Dora Catalano, Vincenzo Papa e Damiano Coralli della Soprintendenza del Molise.
La presenza del professor Gabriele, che terrà una relazione magistrale illustrata sul significato dell’opera, conferirà all’evento il prestigio che merita questo straordinario recupero. Con la riapertura al pubblico di “La Regina e l’Ouroboros”, Agnone si appresta a conquistare una posizione di primissimo piano nel panorama artistico italiano, confermando ancora una volta la sua vocazione di custode di tesori d’arte incomparabili.