A seguito di un’articolata attività investigativa, i poliziotti della Squadra Mobile di Campobasso hanno denunciato alla competente autorità giudiziaria due uomini ed una donna in quanto presunti responsabili in concorso tra loro di tentato omicidio, rapina, sequestro di persona, violenza privata, detenzione illegale di armi e munizioni e di danneggiamento.

L’indagine ha preso spunto da un episodio verificatosi a maggio dello scorso anno, quando due uomini sono giunti presso il pronto soccorso di Campobasso a bordo di un’autovettura con i finestrini e gli specchietti in frantumi.
Gli Agenti del Posto di Polizia dell’ospedale cittadino hanno immediatamente segnalato la circostanza ai colleghi della Squadra Mobile, che a seguito di vari approfondimenti sono riusciti a ricostruire la dinamica dei fatti.
I due erano stati vittime di un brutale agguato: attirati con il pretesto di un incontro di lavoro in un luogo isolato tra i boschi, erano stati aggrediti con incredibile ferocia da due uomini, con la complicità di una donna. Mentre quest’ultima aveva bloccato l’unica via di fuga con il proprio SUV, gli uomini avevano aggredito i malcapitati quando ancora si trovavano a bordo dell’auto su cui viaggiavano. Dopo aver sfondato i finestrini a colpi di bastone, avevano trascinato a terra una delle vittime, picchiandola con calci e pugni e colpendola con un bastone, con tale violenza da provocarne la rottura, mentre l’altra persona veniva tenuta ferma sotto la minaccia di un fucile.
Nella circostanza era stato esploso anche un colpo di fucile, sparato ad altezza d’uomo, che per un caso fortuito aveva colpito solo l’autovettura.

Le indagini hanno permesso di accertare che verosimilmente l’agguato era destinato ad uno dei malcapitati e che la presenza del secondo uomo, accompagnatore casuale, aveva sorpreso gli aggressori facendoli desistere dal compiere ulteriori crimini.
Il movente dell’agguato sarebbe da ricercare nella concorrenza tra imprese che effettuano manutenzione e pulizia delle canne fumarie: l’aggressore principale avrebbe reclutato i propri complici per vendicarsi di alcuni contratti sottrattigli dal concorrente.

Subito dopo aver appreso le prime notizie dei fatti gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato hanno setacciato il luogo dell’aggressione alla ricerca di oggetti che avvalorassero il racconto delle vittime, sequestrando bossoli e armi improprie rinvenute sul posto.
Durante le perquisizioni domiciliari degli indagati sono stati rinvenuti e sequestrati
1. all’interno dell’abitazione di uno degli uomini indagati due bossoli dello stesso calibro e marca di quello rinvenuto sul luogo dei fatti;
2. all’interno dell’abitazione della donna indagata nr. 15 cartucce per pistola illegalmente detenute.
La ricostruzione dei fatti emersa dall’indagine dei poliziotti della Squadra Mobile e gli accertamenti basati sulle attività tecniche eseguite dai consulenti nominati dalla Procura della Repubblica di Campobasso e dal personale specializzato del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Napoli, hanno consentito dunque di individuare i presunti responsabili e di denunciarli all’Autorità giudiziaria.