«In attesa di avere risposta dal Ministro Schillaci in merito a Programma Operativo, commissariamento e deroga al Balduzzi, e di conoscere l’esito della istanza di sospensione cautelare formulata dal Comune di Campobasso con il ricorso al Tar relativo alla Rete Ictus, è arrivata la convocazione della IV Commissione per l’inizio delle audizioni sulla sanità: finalmente proveremo ad avere risposte da chi la sta riorganizzando e ad elaborare un indirizzo che tenga conto delle priorità che inderogabilmente abbiamo posto e che sono quelle indicate da sindaci e cittadini in tutta la regione. Si parte lunedì 20 ottobre alle 10 e 30 con una prima convocazione che ha un unico e importantissimo punto all’ordine del giorno: il nuovo Programma Operativo 2025/2027, già portato al Tavolo tecnico interministeriale per l’approvazione e, aspetto non meno dirimente, la comprensione dell’effettiva consistenza del disavanzo sanitario per il quale siamo commissariati da sedici anni. Su questo il Partito Democratico pretende chiarezza da tempo».

Così la consigliera regionale Alessandra Salvatore che nelle scorse settimane, in qualità di componente della IV Commissione, anche a nome di Micaela Fanelli e di Vittorino Facciolla (quest’ultimo ha formalizzato nuovamente la richiesta nell’ultima riunione della Capigruppo), aveva chiesto al presidente Nicola Cavaliere di poter audire – nell’ambito di una indagine conoscitiva – non soltanto il Commissario e il Sub-commissario ad acta, ma anche i vertici della Direzione regionale Salute e quelli dell’Asrem (Direttore Generale, Direttore Sanitario e Direttore Amministrativo), gli assessori alla Programmazione sanitaria (Michele Iorio) e Bilancio (Gianluca Cefaratti), i rispettivi dirigenti regionali e ogni altro soggetto che potesse fornire informazioni utili al tema trattato.

«Con l’inizio delle audizioni chiederò, anche a nome del gruppo PD, di coinvolgere anche i diversi comitati che, sui territori, si stanno mobilitando a difesa di servizi salvavita e degli ospedali: quello di Isernia (In seno al problema), il Pro Cardarelli, il San Timoteo, il neonato Comitato di Agnone. Tutti loro devono poter portare la propria voce in Consiglio regionale. Una voce che non è certo meno importante di quella di chi decide, rimodula, riorganizza. Specie quando tutto questo si traduce in una sola e pericolosa parola: tagli».