• Cultura
  • L’occhio di Dio all’orizzonte…

    Pubblichiamo, di seguito, una celebre poesia del poeta futurista Auro D’Alba pseudonimo di Umberto Bottone (Schiavi di Abruzzo, 14 marzo 1888 – Roma, 15 aprile 1965) dedicata proprio al “tetto” dell’Alto Vastese.

    Ho ritrovato il mio vecchio paese
    dove la posta arrivava
    una volta alla settimana,
    il mio povero vecchio paese
    con le vie strette strette
    e la piazza senza fontana;
    ma dentro le antiche mura
    a picco sul monte
    vedi il cuore negli occhi della gente
    scopri l’occhio di Dio all’orizzonte.occhio di dio

    Della fatica volontaria Schiavi
    diedero il nome gli antenati al monte;
    nome duro scavato nel profondo
    dei milleni, nel solco
    arido, quando i primi patriarchi
    da frontiere aborigene discesi
    scelsero per la lotta queste alture:
    solitudini amare abbandonate
    dai pavidi ai più forti.

    Vive il bifolco per la terra ingrata
    e fra le pietre semina e raccoglie
    fin sulle vette più vicine del cielo:
    per ogni goccia di sudore un chicco di grano, grano avaro
    più che al sol, maturato alla preghiera.

    Ma quando è primavera
    e di luce s’inebriano le nevi
    la catena dei monti apre le braccia
    come un invito a chi fatica: Pace!
    e la Maiella ancora immacolata
    saluta i nostri morti alla frontiera.

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    Note biografiche:  Auro D’Alba, pseudonimo di Umberto Bottone (Schiavi di Abruzzo, 14 marzo 1888 – Roma, 15 aprile 1965), è stato un poeta italiano del periodo fascista e attivista del regime. Inizialmente seguace di D’Annunzio, fu un artista di un certo rilievo nel movimento futurista, componendo poesie come Baionette e collaborando con la rivista di Marinetti Poesia.

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