AGNONE – Un esposto – denuncia per lamentare le gravi criticità registrate nell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone. E’ quello presentato questa mattina alla Procura della Repubblica di Isernia dalla giunta comunale guidata dal sindaco Lorenzo Marcovecchio. Una presa di posizione, quella di ricorrere alla magistratura ordinaria, annunciata in campagna elettorale dalla lista Marcovecchio qualora non fosse stato applicato il decreto Balduzzi che riconosce la struttura agnonese di area particolarmente disagiata e dunque con tutta una serie di servizi da erogare. Offerta che a detta dell’esecutivo Marcovecchio sarebbe venuta meno. Da qui la denuncia nella quale vengono citati alcuni casi emblematici.
“Le sale operatorie, da poco ristrutturate – si legge – non possono funzionare pienamente da circa un mese per il mancato ripristino di un compressore; non vi sono specialisti in numero sufficiente a garantire i servizi indispensabili; malgrado la cronica carenza di personale medico e infermieristico per il Caracciolo non è prevista alcuna assunzione; nel mese di maggio 2016 si è assistito alla chiusura del centralino dell’ospedale nelle ore notturne; relativamente al presidio ospedaliero di Agnone e Venafro si determinava la chiusura del servizio dialisi ed il suo trasferimento ad Isernia in turno notturno e l’affidamento del Pronto Soccorso del Caracciolo al 118, in palese contrasto con la funzione di ospedale di base, attribuita dalla legge: vanificando in tal modo quanto stabilito al programma operativo; alcuni reparti vengono chiusi, senza alcuna determinazione degli organi preposti, semplicemente sulla base di decisioni assunte da primari, facente funzione”.
A tutto ciò bisogna aggiungere – si legge ancora nell’esposto – alcuni casi di decessi che, forse, si sarebbero potuti evitare se vi fosse stata la presenza di un anestesista – rianimatore, figura a cui devono supplire medici in servizio, che agiscono facendosi carico di ogni responsabilità e conseguenza. Infine nel citare il caso del 48enne colpito da ictus emorragico, i componenti della giunta Marcovecchio chiedono alla Procura di Isernia di “accertare se vi siano gravi violazioni di legge, omissioni ed abusi”.
Nel frattempo il primo cittadino Lorenzo Marcovecchio a l’Eco online ha dichiarato: “Vogliano che ci venga riconosciuto né più né meno quanto stabilito dal decreto 70 del 2 aprile 2015. Il diritto alla salute sancito dalla Costituzione vale per gli abitanti di Campobasso come per quelli alto molisani e alto vastesi. Il nostro compito da amministratori è quello di vigilare affinché ciò avvenga. Purtroppo ad oggi, dati e casi alla mano, questo non risulta così non abbiamo potuto far altro che rivolgerci alla magistratura ordinaria”.