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  • Profughi e gestione sul territorio, il Prefetto scarica le colpe sui sindaci

    ATESSA – Profughi e gestione sul territorio, il Prefetto scarica le colpe sui sindaci.

    Il rappresentante del Governo ospite del Consiglio comunale di Atessa questa mattina.

    Il prefetto di Chieti, Antonio Corona, ha preso parte al Consiglio comunale di Atessa per parlare della questione profughi. prefetto-at

    Venticinque migranti, africani, sono ospiti, da giorni, in un ex albergo cittadino. Da allora molti sedicenti rifugiati si sono allontanati spontaneamente, facendo perdere le proprie tracce, dandosi probabilmente alla clandestinità.

    E da quando è attivo il centro di accoglienza va avanti, a oltranza, la protesta portata avanti dal comitato “Atessa agli atessani”.atessa

    Questa mattina, dopo la visibilità data alla protesta dalla stampa e addirittura dalla trasmissione “Dalla parte vostra” ieri sera in prima serata su Rete4, il prefetto si è recato in città per raccontare la solita favoletta sull’accoglienza.

    Poveri profughi che vengono via da guerre, situazioni disagiate e cose del genere. Propaganda governativa.

    Inoltre Corona ha chiarito che se è stato attivato un centro profughi in città la colpa non è certo della Prefettura. Gli ordini arrivano direttamente dal Ministero e dunque dal Governo centrale. I poveri prefetti eseguono gli ordini, punto. atess

    Tutte cose dette e ridette, insomma, nulla di nuovo. Intanto il business dell’accoglienza con i soldi dei contribuenti va avanti indisturbato.
    Unica nota degna di attenzione, tra le tante ovvietà dette dal Prefetto, è che in questa singolare gestione dei profughi ci sarebbe la corresponsabilità dei sindaci del territorio. In tempi non sospetti, prima dell’emergenza profughi, pare che la Prefettura convocò i sindaci per decidere, collegialmente, dove collocare e come distribuire queste persone, magari in manieraSalerno, Sbarcati oltre 1000 migranti più omogenea e congrua al numero dei residenti abitanti delle singole realtà locali. Secondo la ricostruzione del prefetto Corona nessun sindaco si presentò a quella riunione e quindi la Prefettura si è trovata costretta a gestire la patata bollente dall’alto.
    Infine un accenno alle proteste cittadine: la Prefettura, e ci mancherebbe altro, permetterà nei limiti della legge il diritto di tutti di manifestare il proprio dissenso, ma nessun corteo o manifestazione potrà far chiudere quel centro di accoglienza per sedicenti profughi.
    Perché evidentemente il business deve andare avanti.
    Tirate le somme la visita del Prefetto ad Atessa è stata del tutto inutile, come facilmente prevedibile. Chiacchiere prefettizie.

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