“Il titolo scelto da Tiberio La Rocca esprime – in quella che può sembrare una semplice constatazione – l’idea e chiaramente l’emozione, che credo lo abbia ispirato e convinto a regalarci l’ennesimo omaggio alla storia, alla cultura e alle tradizioni poggesi, anzi caccavonesi”. ( Giulio Ricci, dalla prefazione del libro: Poggio Sannita – fu Caccavone).
Le parole di Giulio Ricci, autore della prefazione del nuovo libro di Tiberio La Rocca, rendono chiare le ragioni che hanno convinto l’autore a portare a compimento quest’ultima fatica. Profondamente innamorato della sua terra, l’autore, ha inteso – con la stesura del volumetto – ripercorrere e ricalcare la via dei ricordi tratteggiando il percorso di cambiamento del nome del paese, tratteggiandone l’evoluzione ( o forse l’involuzione) e soffermandosi di tanto in tanto su alcune peculiarità. Personaggi ( ad esempio “la scartera” ) e luoghi tipici di un tempo passato ( ad esempio “la cantina de ze Olinde”) sono descritti con dovizia di particolari, ma non manca uno sguardo alla realtà odierna. IL tutto è racchiuso nel mutamento del nome, mutamento mai accettato dalla maggior parte dei cittadini caccavonesi.
La presentazione del libro, che giunge dopo la vittoria al concorso Gronchi a Pontedera e il terzo posto al premio internazionale di poesia “Memorial gennaro Sparagna” con una terna di poesie in lingua, ci sarà il 30 dicembre e si svolgerà presso il Palazzo Ducale di Poggio Sannita.