ISERNIA – Rissa tra profughi per contendersi lo spaccio di droga a Isernia: cinque gli arresti.
In manette sono finiti tre nigeriani e due afgani. Il questore Ruggiero Borzacchiello: «Episodio grave, stiamo approfondendo le indagini».
E’ appena terminata la conferenza stampa presso la Questura di Isernia durante la quale il questore e il procuratore capo Paolo Albano hanno illustranto gli esiti dell’operazione di Polizia condotta ieri in seguito ad una violenta rissa scoppiata ieri presso la struttura “Hospitality”, ubicata in via Giovanni XXIII, tra migranti dei locali centri di accoglienza e di quelli vicini alla città. Alcuni dei partecipanti alla rissa, circa una ventina in tutto, provengono infatti dai centri di accoglienza di Monteroduni e San Pietro Avellana.
«Abbiamo motivo di ritenere che alla base della rissa ci sia lo scontro per la spartizione del territorio di Isernia finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti», ha spiegato il questore di Isernia.
«E’ un fatto di rilevante gravità che dei richiedenti asilo si dedichino poi allo spaccio di droga sul territorio che li ospita. – ha aggiunto il procuratore capo di Isernia, Albano – Gli oggetti sequestrati, mazze, spranghe e addirittura pale e picconi, sono di evidente pericolosità e posso procurare senza dubbio anche la morte delle persone. Il tempestivo intervento dei Carabinieri e della Polizia, insieme alla Digos, ha impedito che la rissa degenerasse e che magari si commettessero anche reati di più grave entità».
I cinque arrestati, dai 19 ai 45 anni, messi a disposizione dell’autorità giudiziaria, dovranno rispondere oltre che di rissa aggravata anche di resistenza e lesioni ad un pubblico ufficiale, perché un Carabiniere intervenuto è rimasto ferito ad una gamba.
Il militare dell’Arma è dovuto ricorrere alle cure mediche presso il locale ospedale, avendo riportato un trauma contusivo ad una gamba, con una prognosi di 10 giorni. Anche alcuni dei fermati sono stati sottoposti alle cure mediche presso il Pronto soccorso, per ferite varie riportate durante la rissa.
La Polizia è in possesso di alcuni video realizzati da passanti che immortalano le fasi della rissa e alcuni dei principali protagonisti. Grazie alla visione di quei filmati proseguono le attività di identificazione degli altri stranieri coinvolti nella rissa, che verranno denunciati per i medesimi reati.
Adolfo Corropoli