Con la scomparsa di Franco Marcovecchio, viene meno una bella figura della vita pubblica, professionale, culturale ed amministrativa di Agnone.
Egli era nato proprio nella parte all’epoca più centrale di Agnone,e precisamente in quel punto dove si concentrava la cultura teatrale, con il teatro Italo argentino e uno degli straordinari baricentri della religiosità di Agnone, rappresentato dalla Chiesa di Sant’Emidio, nella cui biblioteca si conservano rari incunaboli, statue importanti del Duprè, un antichissimo organo, un coro prodotto dall’arte lignea degli antichi, mitici e leggendari fabbricieri di Agnone.
Franco ebbe modo di incontrare così, subito, la cultura laica con quella ecclesiale, la mamma e la nonna erano figure molto conosciute nell’Agnone di quei tempi .
Come avvocato riuscì da Agnone ad espandere la sua sfera di attività fino a giungere quasi ordinariamente nel territorio del vastese, nel cui Tribunale era figura molto conosciuta.
Il capolavoro della sua vita dove appunto si combinavano religione e civismo, fu la prodigiosa accoglienza che organizzò per la visita di papa Wojtyla, una cui effige, insieme alla sedia dorata, è conservata proprio di fronte casa sua, in una specie di tabernacolo a fianco alla bella scalinata di accesso alla Chiesa di Sant’Emidio.
Ci conoscemmo da ragazzi, la nostra amicizia fu esemplare e leale.
A tutti i famigliari vanno le mie più sentite condoglianze.
Franco Cianci