AGNONE – Si chiamano Mohammed, Landing, Algasim e sono buoni esempi di un processo di integrazione culturale ben riuscito. Sono tutti ospiti del Progetto Sprar di Agnone, gestito dal Comune e dalla cooperativa sociale Senis Hospes, e sono riusciti ad inserirsi nella società agnonese ed italiana in generale, tanto da trovare lavoro o comunque da riuscire a progettare concretamente il loro futuro in Italia, vivendo in maniera del tutto autonoma ed indipendente.
Il primo di loro, Mohammed, dopo un periodo di permanenza nel progetto di accoglienza del Ministero dell’Interno, durante il quale è riuscito ad ottenere tutti i documenti necessari, è finalmente stato regolarmente assunto in una azienda agricola a Grottole, in provincia di Matera, tra le principali attività dell’azienda: la coltivazione di cereali, l’allevamento di mucche, cavalli, galline e tacchini, oltre all’innovativo servizio della Fattoria didattica. Mohammed è stato assunto come bracciante agricolo, e si dice soddisfatto del suo percorso, anche se gli è dispiaciuto dover lasciare Agnone, dove aveva stretto amicizia con diverse persone, soprattutto nell’ambito calcistico amatoriale.
Passione che ha condiviso con il suo amico e connazionale gambiano Landing, molto conosciuto in paese, dove è riuscito ad integrarsi grazie al calcio ed al suo carattere aperto e socievole. Sono state proprio le sue doti comunicative a far sì che gli venisse proposto di frequentare un corso da mediatore culturale, un percorso di formazione che inizierà a breve, inserito nel grande circuito della stessa cooperativa sociale Senis Hospes.
Infine Algasim, una rivelazione calcistica, ha cominciato a farsi notare partecipando ad un torneo amatoriale di calcio a cinque. Ma non avrebbe mai immaginato che, da quel torneo, sarebbe arrivato a vestire la maglia granata della locale squadra di calcio, Olympia Agnonese, militante in serie D del campionato nazionale.
“Queste sono le vere soddisfazioni di questo lavoro – commenta il direttore La Gamba – alle quali certamente fanno da contraltare situazioni ben più difficili che, dopo l’esperienza acquisita nel corso di questi tre anni di attività del progetto, vengono affrontate e gestite con la massima urgenza e determinazione, seguendo tutti i passi che ci sono consentiti dalle disposizioni di legge.”
Intanto è ricominciato l’anno scolastico ed anche quattro dei sei bambini presenti nel progetto sono tornati tra i banchi di scuola. Si tratta di Ikran che frequenta la seconda classe di scuola primaria, viene dalla Somalia e vive in Agnone insieme a mamma Shukry, la sua sorellina più piccola Adna e le secondogenita Asia, che frequenta la scuola dell’infanzia, insieme a Mohammed, iracheno, che vive ad Agnone insieme ai suoi genitori, Farhad e Bahanas ed il suo fratello maggiore Ibrahim, che invece frequenta la classe quarta della scuola primaria.