AGNONE – La scopa della Befana atterra alla casa di riposo di “San Bernardino”. La simpatica nonnetta (nelle vesti del signor Clemente Zarlenga) ha portato un sorriso e pacchi regali agli ospiti della struttura agnonese. L’appuntamento che si ripete da ventisei anni, ha visto protagonisti anche un manipolo di giovani suonatori, i quali tra canti e balli, hanno rallegrato il pomeriggio dell’Epifania ai quarantacinque nonni e nonne, molti dei quali ultraottantenni.
La visita è stata molto apprezzata dai responsabili e operatori della casa che, oltre la Befana, hanno accolto con un ricco buffet una delegazione dell’amministrazione comunale capeggiata dal vice sindaco Linda Marcovecchio. Così l’esponente della maggioranza, accompagnata dagli assessori Tonino Scampamorte, Giovanna Gigliozzi e dal consigliere Roberto Amicone, ha ribadito l’importanza dell’opera svolta dalla casa verso gli anziani del territorio.
“E’ questa una struttura che fa parte della storia di Agnone e quindi merita rispetto e soprattutto di poter continuare a vivere – ha detto senza equivoci il vice sindaco -. Un grazie a quanti quotidianamente e in silenzio si adoperano con immensa professionalità e amore nell’accudire i nostri nonni che rappresentano un patrimonio inestimabile di affetti, tradizioni e cultura da tramandare alle giovani generazioni. Un grazie sento di rivolgerlo anche alla testata de l’Eco de l’Alto Molise – Vastese che con i fatti ha dimostrato di tenere a cuore le sorti di San Bernardino donando una somma importante alla casa”. Con i numerosi parenti, presente anche don Onofrio Di Lazzaro che tra le altre cose ha posto l’accento su quello che rappresenta il giorno Epifania per i cristiani con l’arrivo dei Magi alla capanna di Betlemme.
Dopo la visita a sorpresa a “San Bernardino”, la delegazione comunale si è recata anche presso la residenza per anziani “Tavola Osca” di Agnone dove si è intrattenuta con i responsabili e gli ospiti a coronamento di una giornata dedicata al mondo della Terza età spesso dimenticato o accantonato frettolosamente dalla società, troppe volte abbagliata da circostanze effimere che non mettono al centro della quotidianità i veri valori del vivere comune.