Caro Chiodo, ho letto il tuo articolo dal titolo ‘O pallone pubblicato su l’Eco cartaceo e sento il dovere di rispondere a quella che è la tua tesi. Pur nel rispetto del tuo pensiero dissento totalmente da quello che vorresti far passare. Ovvero che l’assegnazione del Palazzo di Città alla Polisportiva Olympia Agnonese, non è stata un’azione meritoria. A mio avviso è l’esatto contrario. Infatti fino a quando l’attuale Casa Olympia è rimasta chiusa tra i mugugni generali di un intero quartiere, quello del centro storico sempre più spopolato, nessuno, e ribadisco nessuno, da quanto mi risulta, ha manifestato l’interesse di gestire la storica struttura.
E allora ecco che appena l’amministrazione ha deciso di assegnarla in via provvisoria ad una associazione che opera nel sociale, si sono sollevate le prime polemiche. Ricapitolando: fino a quando era tutto fermo nessuno ha proferito parola, nel momento in cui si sta cercando di riattivare la piccola economia di un quartiere morente, tutti a puntare il dito verso quella che è stata la decisione presa dal Comune. Premesso che non devo difendere né maggioranza né tanto meno la dirigenza granata, caro Chiodo vorrei ricordarti che il fenomeno calcio ad Agnone movimenta annualmente, tra diretto e indiretto, qualcosa come un milione di euro. Numeri paragonabili ad un’azienda. La stima, ripresa da più parti, non è stata fatta dal sottoscritto, bensì da uno che di numeri se ne intende vista anche la collaborazione con il Sole24Ore, maggiore quotidiano economico del Paese. Chi è costui? E’ tal Giuseppe Di Pietro, giornalista, inviato de l’Agi, due anni fa direttore generale del club di viale Castelnuovo. Nel suo report Di Pietro ha anche ribadito come senza calcio Agnone oggi avrebbe perso diverse classi degli istituti superiori con tutte le conseguenze del caso. Ebbene sì, perché il lavoro della scuola calcio, guidata dall’ottimo Fernando Sica, garantisce l’arrivo in alto Molise di decine ragazzi che frequentano i tre istituti superiori. Potrei fermarmi qui, ma intendo aggiungere un’altra considerazione non di poco conto. Infatti, caro Chiodo, se ai volti noti a cui ti riferisci passerà la voglia di continuare nel progetto Olympia, Agnone, stanne certo, subirà un’altra pesante mazzata oltre a quelle che quotidianamente subisce. In ultima analisi non credo che oggi il vero problema di questa cittadina sia l’assegnazione del Palazzo di Città ad un’associazione, ne tanto meno utile contrapporre il calcio alla cultura. Tuttavia se a suscitare reazioni e polemiche, visto il generale appiattimento della società in cui viviamo, deve essere ‘O pallone, allora, caro Chiodo, VIVA ‘O PALLONE!
Maurizio d’Ottavio