AGNONE – Se nel dopo guerra l’Italia fosse stata ricostruita con i tempi adottati per il nuovo polo scolastico di Majella, oggi gli italiani sarebbero ancora attorniati da macerie. Realtà amarissima quella che vive la popolazione scolastica agnonese costretta ad essere sballottata da un istituto ad un altro causa la mancata consegna dei lavori della nuova scuola. Un cantiere aperto tre anni fa (in Comune c’era ancora il compianto sindaco Michele Carosella, ndr) che malgrado promesse, proclami, sit in di protesta, giuramenti e lettere al presidente della Repubblica, ad oggi ancora non è chiuso. “Siamo in Italia, o meglio in Molise dove le cose funzionano al contrario” ci dice un’anziana residente del quartiere che ha visto nascere la modera struttura, ma che sconfortata aggiunge: “Chissà se un giorno sarò testimone dell’inaugurazione. Ho seri dubbi, anche perché acciacchi e età avanzano inesorabili”.
E difatti visto come procedono le opere assegnate alla ditta ‘De Francesco Costruzioni Srl’ di Castelpetroso per un importo pari a 2,2 milioni di euro, resta impossibile fissare una data certa di consegna. “Negli ultimi periodi uno – due operai lavorano un giorno sì e uno no, di questo passo finiranno nel 3000” sottolinea un altro abitante irritato dal fatto che da quando sono partite le opere la sua abitazione non è più esposta al sole come una volta. “In un tempo dove si parla di sicurezza degli edifici scolatici con terremoti in agguato, il polo di Majella doveva rappresentare l’emblema di un Stato che tutela i nostri figli, e invece eccoci qua a dover constatare l’inefficienza di una classe politica che predica bene ma razzola malamente”, commenta un genitore di un’alunna di quarta elementare che da tre anni segue l’annosa vicenda. Parole che fanno pensare all’intervista rilasciata qualche tempo fa al mensile l’Eco de l’Alto Molise, dall’ingegnere e direttore ai lavori del polo, Roberto Buccini.
“Il nuovo edificio scolastico è stato verificato per accelerazioni ben superiori a quelle derivanti da un terremoto di magnitudo 6 della scala Richter, come quello verificatosi ad Amatrice. Non ho alcun problema nel dire che il polo di Majella reagirebbe benissimo ad un sisma come quello del Lazio”. Come a dire ai ragazzi in grembiule: siete in una botte di ferro. Peccato non poter usufruire di stanze e laboratori, peccato dover annotare che 86 studenti delle elementari della ‘San Marco’ devono recarsi quotidianamente a Poggio Sannita complice la chiusura dell’obbrobrioso istituto del centro storico privo di certificazioni idonee. Intanto il polo di Majella completato per oltre l’80%, resta chiuso. Circostanza che rischia di far naufragare un progetto scolastico finanziato dal Miur (si parla di 30mila euro) a patto di rendicontarlo entro dicembre 2018. A ciò vanno aggiunti i diecimila euro (già spendibili) assegnati dal M5Stelle per il laboratorio musicale. Tra disagi arrecati a studenti, insegnanti e genitori, la ditta ‘De Francesco’ continua a lamentare mancati pagamenti da parte della Regione Molise. Sarebbe questo il motivo scatenante per cui i lavori non vengono portati a termine. Nel frattempo della vicenda sarebbe stato interessato il tg satirico Striscia la Notizia che nelle prossime settimane potrebbe far scoppiare il caso su scala nazionale.
Nuovo trasferimento – Notizia dell’ultima ora vorrebbe il ritorno ad Agnone delle cinque classi della ‘San Marco’ attualmente ospitate a Poggio Sannita. Pronto a quanto pare il secondo piano della vecchia scuola di Majella. Il nuovo trasferimento potrebbe concretizzarsi dopo il ponte di tutti i Santi di novembre.
Mancano le cucine – L’istituto Alberghiero senza cucine. E’ quanto maturato all’indomani della chiusura della ‘San Marco’. In attesa che la Provincia di Isernia si decida ad investire 150mila euro per realizzazione cucine e sale ricevimento presso l’Itis, gli iscritti dell’Ipssar usufruiranno di una struttura privata messa a disposizione dal Comune. Almeno di spera.