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  • Strade provinciali: lavori fatti male o partiti in ritardo, Francesco Martino invoca l’apertura di una indagine

    AGNONE. Non partiranno prima di febbraio del 2019 i lavori di messa in sicurezza sulla ex Istonia 86 che collega Agnone con i centri dell’Alto Vastese. Le domande, per partecipare alla gara d’appalto emanata dalla Provincia, quale ente gestore dell’arteria, scadono il 28 di dicembre, solo dopo si passerà all’aggiudicazione, salvo ricorsi. La provinciale, abbandonata per decenni, è stata riaperta dopo la chiusura del viadotto “Sente – Longo” nel mese di settembre, ma versa in condizioni assai disastrate (eufemismo) causa la presenza di smottamenti, avvallamenti, strettoie e buche. Praticamente inesistente la segnaletica. Le nuove opere per un importo di circa 300mila euro, fondi recuperati dalla Regione Molise grazie l’interessamento dell’assessore ai Lavori pubblici, Vincenzo Niro, dovrebbero garantire la realizzazione del tappeto in asfalto e il risanamento delle frane più importanti presenti lungo il tragitto. I nuovi lavori, si legge nel documento di Palazzo Berta, dovranno essere eseguiti in 120 giorni dalla data della consegna.

    Il ciò significa che se le opere inizieranno a febbraio, meteo permettendo, l’ex Istonia 86 avrà il suo nuovo look alla vigilia della stagione estiva. Fino ad allora bisognerà arrangiarsi e confidare nella clemenza delle condizioni meteorologiche. Un po’ difficile considerato che parliamo di altitudini superiori ai mille metri sul livello del mare. A ciò non bisogna dimenticare come negli ultimi anni i mesi più nevosi sono risultati proprio febbraio e marzo. Bingo! Non solo ex Istonia 86. Negli ultimi giorni a far parlare e suscitare indignazione è lo stato di salute in cui versa la galleria “Fonte Valloni” sulla provinciale che collega Belmonte del Sannio ad Agnone. Ebbene, dopo essere stata chiusa tra giugno e luglio, causa lavori per  impedire infiltrazioni di acqua che si riversano sull’asfalto con tutti i potenziali pericoli per gli automobilisti, accade di essere tornati punto e a capo. Infatti sono molteplici le segnalazioni pervenute in redazione che denunciano come sulla sede stradale del traforo è tornata a scorrere  l’acqua. Ma non è tutto. Perché se si torna indietro di qualche anno riemerge come la galleria “Fonte Valloni” fu chiusa nel 2014 per oltre un anno e mezzo per opere messa in campo dalla Provincia di Isernia. Per farla riaprire dopo insistenti proteste da parte di studenti, pendolari e amministratori della zona, si scomodò il colorato Genio di Striscia la Notizia. A tirare le somme i due interventi, quello di quest’anno e l’altro più remoto, sono costati circa 400 mila euro, con tanto di  laute consulenze geologiche. Soldi pubblici, sia ben chiaro. Il risultato? E’ sotto gli occhi di tutti, purtroppo. Penserete sia finita qui.

    Niente affatto. Perché un’identica situazione strutturale a quella della galleria “Fonte Valloni”, la vive da diversi anni la galleria di “Monte Civitelle” alle porte di Agnone dove continua a piovere dentro. In questo caso non si ha memoria di lavori di messa in sicurezza e a nulla sono servite segnalazioni o denunce degli organi di stampa. Nel frattempo don Francesco Martino, parroco di Belmonte del Sannio, interviene sulla vicenda della galleria “Fonte Valloni” e su facebook scrive: “Quattrocento mila euro per una galleria non sono pochi. Ricordo che la ditta è responsabile dei lavori fatti per almeno due anni. La Provincia deve pretendere le nuove opere alla ditta che dovrà eseguirle gratuitamente. Se la Provincia non interviene, che cosa aspetta la solerte procura della Repubblica di Isernia ad aprire un’indagine?”

     

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