AGNONE – Non si arrende l’ex comandante della Polizia municipale di Agnone, vuole a tutti i costi che il ponte sul Sente venga riaperto al traffico veicolare perché, a suo dire, non sussistono riscontri tecnici e oggettivi tali da motivare l’ordinanza di chiusura vergata dalla Provincia di Isernia. In effetti il ponte venne giudicato transitabile appena dopo i controlli con il by bridge e, improvvisamente, quindici giorni dopo, chiuso perché ritenuto a rischio crollo. E soprattutto Iacapraro non reputa che la sua richiesta di una controperizia sia una “sciocchezza“.
«Per chiudere un ponte occorre un prova certa sulla situazione attuale. Non lo si può chiudere supponendo che in caso di frana o terremoto crollerà. – insiste il comandante Iacapraro, a capo del comitato civico che ha consegnato quasi settecento firme in Prefettura – Resto interdetto. Chi ha fatto mai una prova di carico, come invece è stato fatto per il viadotto Histonium di Vasto che è stato riaperto dal Centro Coc? Altro che chiacchiere su concetti ipotetici. Come se qualcuno volesse isolare Agnone, sostenendo che domani avvenga una frana o un terremoto. Intanto le frane vere sono sulla vecchia Istonia. Una strada priva di manutenzione da circa trent’anni anni, classificata mulattiera, riaperta forzatamente al traffico pur non avendone più le caratteristiche. I danni che creano le acque meteoriche non sono sempre visibili. Mi aspetterei piuttosto cedimenti della Istonia più che del viadotto. La neve, le bufere, il ghiaccio, i dislivelli altimetrici, arrecheranno danni notevoli ed in rapida successione. Dove sono finiti i fondi per la manutenzione della Istonia? Hanno atteso la neve. Perché? Forse mani oscure vogliono una Agnone isolata. Il focus sul viadotto promesso dal governatore Toma? Nemmeno a parlarne. Perché i politici non indicano tempi certi per le manutenzioni. L’approssimazione possiamo concederla ai cittadini semmai, non agli amministratori. Il Comitato va avanti per difendere gli interessi di tutta la popolazione, nessuno escluso. Che sia paralizzata una vasta economia, con rischi di posti di lavoro e le utenze scolastiche e di sanità, nessuno ne parla. Intanto attendiamo di incontrare il Prefetto di Isernia e il Presidente della Provincia. Ma i sindaci, in tutto ciò, dove sono?».