AGNONE – Riceviamo dalla vicesindaco di Agnone, Linda Marcovecchio, e pubblichiamo testualmente:
Ho letto quanto pubblicato da eco online riportando uno scambio di battute su Facebook tra me e l’imprenditore Ovidio Marzaiuolo, battute a cui l’autore dell’articolo, Francesco Bottone, dà un’interpretazione distante dal senso che ha colto nelle mie parole. Precisando che non avevo letto il riferimento del sig. Marzaiuolo alla stampa, che si creda o no, avevo semplicemente esternato un mio pensiero che adesso viene proposto come un’accusa alla stampa che “fotografa” le problematiche locali. Non ho mai pensato che la stampa debba fare promozione turistica, quindi rigetto completamente quanto scritto da Francesco Bottone che evidentemente ha interpretato così le mie parole. Ad onor del vero riporto, per diritto di replica, quanto da me scritto quando ho capito che avevo generato un equivoco.
“Francesco Bottone, il senso del mio intervento sul post di Ovidio non è assolutamente riferito al tuo lavoro di giornalista e a quello che scrivi né tantomeno voleva essere un invito a non difendere il territorio o a negare l’evidenza dei problemi che ci interessano. Anzi, il giornalismo e la stampa rappresentano l’arma dell’analisi e della denuncia, nel bene e nel male, delle indagini foriere di informazioni che il cittadino deve conoscere, della cronaca, dell’informazione che fa cultura, di stimolo alla crescita sociale. Mulattiere e viabilità, sanità, scuole, trasporti, lavoro, sostegno alla famiglia e al disagio, benessere sociale, ambiente, turismo e cultura, programmazione, sono i focus su cui siamo chiamati, in quanto amministratori, ad operare istante per istante per onorare il mandato elettorale, insieme ai cittadini che si adoperano per mantenere in vita qualsivoglia attività, privata o associazionistica, che dia linfa vitale ai nostri piccoli ma bellissimi angoli di vita. Il tracollo che stiamo vivendo, in termini di popolazione e di economia interna, è preoccupante e sappiamo che questo declino dipende molto dal ridimensionamento del nostro ospedale. Ci sono tante altre ragioni che si sommano nel corso degli anni ma sicuramente la situazione Caracciolo e del viadotto Sente, sono i due fattori che più di altri hanno colpito ora il nostro equilibrio locale. Ben venga l’articolo denuncia se questo può alimentare un cambiamento positivo nelle scelte e nei processi ma, nel contempo, dobbiamo mantenere alte le aspettative, la fiducia e la speranza, nel sapere che ci sono risultati da realizzare, soprattutto per arrestare la fuga dei giovani e favorire occasioni di lavoro. Nel rispetto dei punti di vista di ognuno io credo che, cadere non significa farsi solo male, significa rimettersi in piedi sapendo di avere le capacità per farlo. Buon lavoro.
Linda Marcovecchio