Le avventate se non maldestre dichiarazioni di Andrea Di Lucente sul futuro dell’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’ di Agnone, hanno prodotto nell’immediato due importanti risultati. Per questa ragione il consigliere regionale altomolisano, a nostro modesto avviso, va ringraziato pubblicamente. Veniamo al dunque. Nel primo caso le parole di Di Lucente hanno sollevato una reazione vigorosa da parte di amministratori e singoli cittadini (in particolare sui social) letteralmente anestetizzati sul caso ‘Caracciolo’. Da tempo infatti non si registrava un sussulto così vibrante come quello annotato dopo le esternazioni fatte dall’ex sindaco di Vastogirardi su un tema che conferma, se ce ne fosse bisogno, di essere molto sentito tra la gente del territorio. Un fatto che sicuramente fa piacere, ma al tempo stesso non può e non deve rimanere sporadico. Limitarsi a fare sparate o aggredire dietro una tastiera il politico di turno, non riconsegna o modifica quanto dovuto in termini di servizi, bensì occorre intraprendere azioni di lotta in tutte le sedi opportune a salvaguardia dell’unico presidio sanitario che tra mille difficoltà (dovute soprattutto ad azioni messe in campo dalla politica regionale), continua a garantire il diritto alla salute. Restare alla finestra come ignavi spettatori di quanto accade, o peggio ancora, pensare esclusivamente al proprio orticello, equivale ad una morte scontata. Ebbene essere chiari. Il secondo risultato prodotto dalla dichiarazioni di Di Lucente è di natura prettamente politico. Ovvero aver capito quali sono le intenzioni che il consigliere regionale ha sul futuro della struttura. In questo caso saranno gli elettori a decidere se continuare a premiarlo o bocciarlo perentoriamente. Altra riflessione non da meno e che non può rimanere sottaciuta è come Di Lucente tenta di passare per il paladino della verità assoluta, quando in maniera palese, è contraddetto da atti e delibere stipate nei tiretti del palazzo della Regione le quali certificano come l’ospedale agnonese ha tutto il diritto di erogare prestazioni che vanno dal Pronto soccorso ad interventi chirurgici, tanto per citarne alcune. In ultima battuta siamo curiosi di capire per quale stramaledetto motivo i residenti delle aree interne dovrebbero limitarsi a sopravvivere (copyright Di Lucente) e non a vivere in maniera dignitosa visto che pagano le stesse e identiche tasse, senza calcolare il contorno, per non avere gli stessi servizi di chi abita in città o sulla costa. A Di Lucente rivolgiamo comunque un grazie per averci fatto capire come la pensa anche se siamo convinti che il suo pensiero dista anni luce da quello dei cittadini dell’Alto Molise.
Maurizio d’Ottavio