UN APPELLO al governatore d’Abruzzo, Marco Marsilio, arriva da «uno dei tanti medici di continuità assistenziale», cioè una guardia medica.
Si vuole portare all’attenzione del Governatore Marsilio, la questione dell’arbitraria interruzione del pagamento dell’indennità di rischio da Giugno 2017 spettante per contratto collettivo regionale alle Guardie Mediche Abruzzesi (Continuità Assistenziale), pari ad € 4 lordi per ora di servizio, come stabilito dal Contratto Integrativo Regionale del 2008.
Dopo vari proclami di soluzioni annunciate da alcuni componenti della minoranza in Consiglio Regionale nella precedente legislatura, attualmente nella maggioranza, ad esempio l’assessore Febbo, tutto tace, come sepolta o tenuta nascosta nei cassetti degli uffici regionali.
Ad oggi risultano molte cause promosse dai Medici interessati contro le ASL Abruzzesi, TUTTE vinte dinanzi al Giudice del Lavoro, soprattutto per palese violazione di contratti collettivi di lavoro e soprattutto grazie alla “finalmente” sentenza della Corte dei Conti della Basilicata che ha sancito definitivamente la legittimità del compenso previsto ai Medici di Guardia Lucani. Infatti, a livello nazionale, proprio dalla Corte dei Conti Lucana ebbe inizio nel 2017 la disavventura per centinaia di lavoratori che, ha stuzzicato anche le altri Corti dei Conti regionali, nel far fare cassa per i conti regionali dalle tasche dei lavoratori.
Purtroppo, assistiamo ad un silenzio da parte dell’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, che tra l’altro è un medico, che sta provocando un crescente malcontento da parte dei professionisti e soprattutto si stanno evidenziando azioni di protesta, sotto forma di scioperi e di interruzione di attività extra non previste dal contratto di lavoro dei Medici di Continuità Assistenziale (finora garantite in favore del cittadino). Inoltre basti pensare che il bilancio della sanità abruzzese, già in difficoltà si vede caricare ulteriori spese per le cause perse, con ovvio sperpero di denaro pubblico. Le Asl, infatti, a breve, dovranno restituire assieme all’indennità di rischio non liquidata dal giugno 2017, anche le spese processuali e gli interessi.
Ad ogni buon fine, Dott. Marsilio, si riporta quanto stabilisce l’ultimo Accordo Nazionale di Lavoro della Medicina Generale del 2009, non utilizzato da Paolucci per fornire corrette risposte alla Corte dei Conti Abruzzese in merito alla legittimità del compenso dei professionisti: “Art. 23 – Nell’art. 72, comma 1, dell’ACN 23 marzo 2005, sono abrogate le parole: da «In attuazione» a «20,84» e sono inserite le seguenti: «A far data dal 1 gennaio 2008 l’onorario professionale di cui all’art. 72, comma 1 dell’ACN 23 marzo 2005 è rideterminato in euro 22,03 per ogni ora di attività svolta ai sensi del presente capo».
Il pensiero e anche un suggerimento per Lei è che, se Paolucci, nel fornire una risposta alla Corte dei Conti a Giugno 2017, invece di scaricare i propri lavoratori, si fosse un po’ documentato o fatto consigliare dalle persone giuste, avrebbe semplicemente risposto affermando che “i compensi sono legalmente stabiliti da un contratto collettivo regionale di lavoro (AIR 2008) che ha ottenuto tutti i visti di regolarità amm.va e contabile regionali, e, oltretutto, a far data 01/01/2009 il nuovo ACN2009 ha stabilito il trattamento economico del Medico di Continuità (art. 72) disponendo che è un “Onorario professionale”, quindi eliminando anche la faziosa e stupida interpretazione della Corte Abruzzese sull’onnicomprensività…
Si sollecita il Governatore Marsilio ad attivarsi personalmente affinché ponga rimedio ad una decisione unilaterale e scellerata del precedente Assessore alla Sanità Paolucci nel Giugno 2017, con l’abrogazione della delibera di Giunta n. 398 del 18/07/2017, in virtù del recentissimo pronunciamento della Corte dei Conti della Basilicata, facendo da giurisprudenza per tutte le altre Corti dei Conti (abruzzese, campagna, sarda, etc…) evitando così ulteriore sperpero di denaro pubblico e ripristinando un po di legalità nei confronti dei lavoratori.
Cordialmente.
Uno dei tanti medici di continuità assistenziale