AGNONE – Alla vigilia della riapertura della stagione venatoria l’avvocato agnonese Alfonso Tagliamonte, vera autorità nel mondo della caccia in tutto il Molise e non solo, lancia un appello ai tanti innamorati della dea Diana. Un consiglio gratuito da cacciatore, ma soprattutto da legale.
«Anche quest’anno devo purtroppo ripetermi. – esordisce Tagliamonte – Ancora ci sono amici cacciatori che al costo di pizza, senza neppure una piccola birra, per la differenza richiesta sono disposti a sottoscrivere l’assicurazione nella formula base che ha premi assolutamente inadeguati e che in caso di incidente espongo il patrimonio personale all’aggressione dei familiari della vittima».
Per praticare l’attività venatoria, infatti, è obbligatorio sottoscrivere una assicurazione, esattamente come avviene per le autovetture. Il problema è che in base alla polizza che si sceglie di sottoscrivere, in ragione del suo costo, cambia, anche sensibilmente, l’eventuale premio che la compagnia assicurativa pagherà in caso di sinistro causato dal cacciatore assicurato. Secondo Tagliamonte è opportuno spendere dieci o venti euro in più assicurandosi una congrua copertura assicurativa. «Non scherzate con il fuoco. – riprende infatti l’avvocato cacciatore, già consulente in materia venatoria presso organismi della Regione Molise – Si consiglia di assicurarsi per almeno 2 o 3 milioni di euro per sinistri e per persona. La copertura minima di legge per persona è di circa € 387.342, importo questo assolutamente inadeguato poiché il danno da risarcire ai familiari superstiti, in caso di incidente mortale, supera mediamente il milione di euro. Non scherzate con il fuoco».
Un altro aspetto interessante sul quale sarebbe opportuno riflettere è che il costo reale della polizza assicurativa è inferiore, e anche di molto, a quello che materialmente il singolo cacciatore tira fuori dalla tasca. E’ noto a tutti, infatti, che quasi la metà di quanto pagato dal cacciatore finisce nelle tasche delle associazione venatorie. La sottoscrizione della assicurazione è infatti, di prassi, legata al tesseramento ad una associazione venatoria, ma questo meccanismo ormai consolidato non è affatto obbligatorio né automatico. Il singolo cacciatore potrebbe tranquillamente evitare di tesserasi con le associazioni venatorie, di fatto assolutamente inutili, investendo quella quota parte risparmiata dalla tessera nella assicurazione vera e propria, potendo così ottenere una maggiore copertura, proprio come suggerito da Tagliamonte, pagando addirittura meno.