La sostenibilità è uno dei temi che maggiormente vengono dibattuti soprattutto dopo il G20 e la Cop 26. Ma come ogni cosa, perché si passi dalla teoria alla pratica c’è bisogno di una attuazione singola e generale che faccia capo all’ impegno. Quindi sostenibilità e impegno sono un binomio inscindibile per un’economia circolare ed equosolidale. Su questo tema verterà l’incontro organizzato il 4 dicembre, ore 16.30 a Castel del Giudice, nella sala convegni dell’albergo diffuso Borgotufi, in collegamento con Marina Spadafora, ambasciatrice mondiale della moda etica, imprenditrice e Presidente di Fashion Revolution Italia, oltre che stilista e docente in accademie nazionali e internazionali. Marina Spadafora viene da una famiglia che ha sempre lavorato nel mondo della moda, ha inoltre esperienze e saperi nel campo del fashion che l’hanno portata a collaborare, dopo aver firmato una nota collezione di maglieria sperimentale, con Prada, Miu Miu, Marni, Ferragamo. Dal 2007 ha preso forma il suo impegno per una moda etica, equa, solidale, trasparente, responsabile e sostenibile, unendo attenzione per l’ambiente e impegno per i cosiddetti “nuovi schiavi della moda” che in condizioni di grande precarietà lavorano a pochi dollari al giorno per grandi case di moda e per la fast fashion.
Secondo i dati raccolti, l’ esagerata produzione di abiti e accessori è diventata la seconda causa inquinante dopo il petrolio, responsabile del 10% delle emissioni di CO2, di cumuli di abiti rifiutati in discariche enormi disseminate in ogni dove, di inquinamento di mari, oceani, corsi d’acqua oltre che di metalli pesanti che la stessa pelle assorbe dagli abiti indossati. Se si pensa che ogni minuto nel Regno Unito si acquistano oltre due tonnellate di vestiti, mentre ogni settimana finiscono nelle discariche oltre undici milioni di capi, e se poi a ciò si aggiunge che ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 150 miliardi di capi per quasi otto miliardi di persone, è lampante capire che sono tanti i miliardi di abiti che non troveranno acquirenti e che sono stati prodotti per essere distrutti, (i grandi marchi ad esempio spesso bruciano i capi invenduti). Cambiare e dare vita a nuove consapevolezze e abitudini diventa necessario e impellente e proprio Fashion Revolution, movimento internazionale di cui fa parte attiva Marina Spadafora, si batte per un cambiamento culturale sistemico perché si valorizzino le persone e il pianeta rispetto al profitto e alla crescita senza controllo. Con Marina Spadafora dialogheranno la giornalista culturale e ambientale Maria Stella Rossi, Lino Gentile, sindaco di Castel del Giudice, Enrico Ricci, imprenditore, Claudio Papa imprenditore Dolceamaro, Paola Moscardino, commissario Fare Ambiente MEE per il Molise. Sono previsti l’intervento di Marina Forleo, Docente Università degli Studi del Molise e direttrice del Comitato scientifico di Legambiente Molise, la presenza di giornalisti e di quanti desiderano conoscere e quindi condividere e diffondere le tematiche in programma. Una forte consonanza caratterizza questo incontro che avviene in un Comune, Castel del Giudice, che della sostenibilità, intesa come riuso, scelte ecologiche, attenzione all’ambiente e alle persone, ne ha fatto uno dei motivi portanti per scelte e proposte a scala locale e nazionale.