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  • Abbattimento cinghiali in città e aree protette, approvato emendamento in manovra

    (ANSA) – ROMA, 21 DIC – Via libera della commissione Bilancio della Camera all’emendamento che alla manovra che apre alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città. L’emendamento a firma Foti (Fdi). La proposta – secondo quanto viene riferito – avrebbe avuto tre ritocchi: uno che aggiunge “sentito l’istituto superiore per la prevenzione e la ricerca ambientale”; uno che specifica che la norma “non costituisce attività venatoria” e un terzo che prevede che si tratterà di persone formate e con licenza.

    I cinghiali che saranno abbattuti, nell’ambito della misura inserita in manovra sulla caccia in città, saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e in caso negativo saranno destinati al conusmo alimentare.

    Lo prevede la versione finale dell’emendamento di Fratelli d’Italia alla manovra approvato in commissione Bilancio.

    Ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e foreste, Francesco Lollobrigida: «La selezione della fauna selvatica è soluzione» – «Non si tratta di attività venatoria ma si permetterà di affrontare finalmente in maniera seria, e non con una dispersione di energie economiche enormi e inutili, il problema per contrastare alcune patologie che mettono a rischio la vita di centinaia di migliaia di animali. La selezione di animali serve a tutelare tutti. Ogni volta che la peste suina arriva vicino ad un allevamento sono migliaia gli animali che rischiano di essere macellati immediatamente». «Allora bisogna decidere – ha precisato il ministro – o ci si volta dall’altra parte o si trovano soluzioni efficaci e fortunatamente in questa legge finanziaria c’è una soluzione a salvaguardia della sanità pubblica e dell”interesse economico di coltivatori, allevatori e cittadini; spendiamo infatti cifre enormi solo per gli incidenti stradali causati dagli ungulati». Gli agricoltori «smettono di produrre perché i loro campi vengono devastati da un numero improprio di animali che non garantisce nemmeno la salvaguardia della specie».

    Coldiretti, fermare i 2,3 milioni di cinghiali – «Con l’Italia invasa da 2,3 milioni di cinghiali nelle città e nelle campagne è necessario intervenire urgentemente per il loro contenimento per difendere la sicurezza delle persone e le produzioni agricole». E’ quanto afferma i presidente della Coldiretti Ettore Prandini. «La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Prandini – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali senza dimenticare i rischi per gli allevamenti e il Made in Italy a tavola con la diffusione della peste africana». La Coldiretti ricorda che l’81% degli italiani pensa che il problema vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero. Solo nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla. Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi, il 58% li considera una minaccia.

    Deputato di AVS e portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli – «Alle 6.45 di questa mattina la maggioranza di destra, violando regole e intese sui lavori tra maggioranza e opposizione, ha approvato l’emendamento che introduce nella manovra economica la caccia a tutte le specie animali nei parchi e nelle città ad ogni ora ed in ogni periodo», denuncia il deputato di AVS e portavoce di Europa Verde che ha partecipato ai lavori della commissione bilancio. E prosegue: «La norma non riguarda solo i cinghiali, consentirà l’abbattimento di specie protette dalla UE, come lupi, orsi, volpi e altro in totale violazione della direttiva Habitat e dell’art.9 della costituzione. Hanno deciso l’abbattimento di animali protetti in aree vietate alla caccia per fare un favore alla lobby venatoria e delle armi». «Daremo battaglia in Parlamento – spiega l’ecologista – ma il nostro esposto all’Unione Europea è già pronto perché siamo convinti che l’Italia sarà messa in mora con l’avvio di una procedura d’infrazione contro il governo italiano. E’ vergognosa l’arroganza con la quale la maggioranza di destra ha proceduto a fare approvare l’emendamento tenendolo nascosto fino alle 6 del mattino per poi presentarlo all’ultimo momento. Il partito di Giorgia Meloni ha utilizzato la finanziaria per lanciare l’aggressione alla biodiversità e alla fauna del nostro Paese: vergogna», conclude Bonelli.

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