BOLZANO – “Altri paesi hanno sfruttato i margini di manovra previsti dalle direttive europee, elaborando delle proprie normative che, a determinate condizioni, consentono il prelievo di lupi e orsi. L’Italia, però, non ha seguito questa linea, e per questo motivo abbiamo deciso di muoverci all’interno della cornice giuridica rappresentata dalla nostra autonomia, per applicare le direttive europee e tutelare l’agricoltura di montagna. Siamo convinti che questa sia la strada giusta da seguire, e difenderemo la legge provinciale di fronte alla Corte Costituzionale”. Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher.
Dopo l’approvazione, nel corso dell’estate, della legge provinciale di Bolzano sulle misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori, a settembre il Consiglio dei ministri aveva sollevato la questione di legittimità costituzionale. La giunta provinciale ha deciso di resistere in giudizio di fronte alla corte costituzionale, con l’obiettivo di difendere non solo la legittimità della legge, ma soprattutto le competenze autonome della Provincia di Bolzano.
La legge provinciale, composta da un solo articolo, prevede che il presidente della Provincia adotti le misure di applicazione della Direttiva Habitat di prevenzione e intervento per la gestione della presenza dell’orso e del lupo nel territorio provinciale nel rispetto delle finalità, delle condizioni e dei limiti previsti dalla direttiva europea sul tema. Ogni misura adottata deve avvenire previo parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e comunque nel rispetto delle norme statali di riferimento. La legge si muove in prima battuta per tutelare l’agricoltura di montagna, materia nella quale la Provincia di Bolzano ha competenza primaria.