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  • Agnone “capitale” nazionale della reumatologia, parte la due giorni di studi e confronti scientifici

    Decine di relatori di alto profilo provenienti da numerose Università italiane e centinaia di partecipanti da tutta Italia, tra medici, infermieri e operatori sanitari, stanno per prendere d’assalto l’Alto Molise, con gli intuibili benefici in termini di presenze. E’ il turismo congressuale e scientifico che funziona e dà una mano all’entroterra solitamente tagliato fuori dai circuiti importanti della conoscenza. Due giorni di studio e approfondimento scientifico e Agnone diventa quasi una sede universitaria di medicina, grazie alle “Giornate reumatologiche altomolisane” che prendono il via domani.

    A presentare il programma della XV edizione del congresso “Giornate Reumatologiche Altomolisane”, che si terrà a Agnone il 13 e 14 dicembre, presso il teatro italo argentino, è il direttore scientifico Franco Paoletti. «Un impegno che rappresenta un momento d’incontro che riassume le fatiche di un intero anno per tutti noi, sia assistenziali che congressuali. – spiega il medico ospedaliero del “Caracciolo” – Tanto per conservare immutata la voglia di continuare nell’aggiornamento professionale continuo ed essenziale nel nostro operato quotidiano alla ricerca del miglior stato di salute per i nostri pazienti. Con rinnovato impegno nella due giorni si tratteranno i più interessanti temi sulle malattie reumatologiche sia in termini politici e di programmazione sanitaria della nostra specialità, che in termini di aggiornamento delle linee guida e delle novità terapeutiche. Le possibilità diagnostiche e terapeutiche hanno subito negli ultimi dieci anni un importante impulso che mira al raggiungimento dei migliori outcomes per i pazienti affetti da queste patologie così impattanti sulla qualità di vita delle persone nonché sull’aspettativa di vita di esse. La Reumatologia ci pone una sfida impegnativa, quella della partecipazione, raccoglierla significa muovere dalla necessità di aprire un percorso di lavoro non solo inter – e multidisciplinare ma anche tra i rappresentanti delle diverse categorie di reumatologi (ospedalieri, privati, territoriali e universitari) nonché degli stakeholder e medici di base che devono mirare alla massima interazione per il miglior risultato. Un confronto che metta al centro la salute come metodo di costruzione a più voci, una conoscenza condivisa che individui modelli di cura efficienti e sostenibili, un’unità di intenti perché si arrivi ad una reale e corretta rete assistenziale reumatologica». Sono previste sessioni dedicate alle patologie reumatologiche a maggiore impatto sia sulla salute che sui costi assistenziali, sulla reumatologia pediatrica, sugli unsolved needs che interessano gli specialisti nella pratica quotidiana. Saranno inoltre affrontati importanti temi quali l’uso dei nuovi farmaci e le loro differenze, la loro sicurezza e i confronti di opinione degli specialisti. Altre sessioni sulle malattie metaboliche dell’osso fra tutte l’osteoporosi e le fratture da fragilità, sulle artriti, sulla reumatologia pediatrica. «L’evento voluto e progettato negli anni sempre con la stessa sentita motivazione: far confrontare i migliori professionisti del settore, essenziale nutrimento per chi opera in periferia a garanzia della salute dei pazienti reumatici geograficamente più svantaggiati. – chiude Paoletti – Allo stesso tempo, osserviamo all’orizzonte le nuove sfide quali la telemedicina e l’intelligenza artificiale che probabilmente vedranno il loro sviluppo nei prossimi anni e certamente saranno un argomento delle prossime edizioni dell’evento».

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