L’istituzione di un’anagrafe informatizzata per i detentori di armi da fuoco. E’ la proposta del Movimento 5 Stelle che porta la firma di Mattia Crucioli e Gianluca Ferrara in questo momento in discussione sulla piattaforma Rousseau.
«Il seguente disegno di legge – spiegano i due esponenti pentastellati – ha come scopo l’istituzione di un’anagrafe informatizzata con l’obiettivo di segnalare e, conseguentemente, impedire il porto e/o la detenzione di armi da fuoco da parte di soggetti in cui sopraggiungano condizioni di disturbo mentale, o della personalità, tali da mettere a rischio la propria ed altrui incolumità. Con questo disegno di legge si vuole limitare la concreta possibilità che persone innocenti siano vittime di incidenti, spesso mortali, causati da soggetti che, a seguito di traumi psicologici, gravi stress o abuso di sostanze stupefacenti, si ritrovino ad utilizzare impropriamente le armi detenute. Condividere le informazioni riguardanti i soggetti detentori di armi, e delle loro eventuali patologie riscontrate, risulta di fondamentale importanza per scongiurare tragedie insensate. La condivisone delle informazioni sui soggetti detentori, la cui privacy deve essere garantita nella maniera più accurata, deve avvenire esclusivamente tra le Autorità di Pubblica Sicurezza e il personale medico. Ad oggi è tutto demandato all’iniziativa dei singoli operatori sanitari, che senza poter accedere ad un’anagrafe informatizzata, devono informarsi con molta difficoltà se i propri pazienti detengono armi da fuoco o meno. L’intento del disegno di legge non è impedire il porto o la detenzione di armi ma solo facilitare i controlli, e, nel caso, la conseguente revoca delle autorizzazioni. Il primo articolo prevede di estendere i disturbi psico-patologici, oltre alle malattie mentali, tra le condizioni che possono impedire l’autorizzazione a detenere in custodia un’arma da fuoco. Il secondo articolo istituisce un’anagrafe informatizzata dei detentori di armi con relative documentazioni, nel rispetto della normativa sulla privacy e sulla base dei dati trasmessi dalle questure e dalle prefetture. La costituzione e l’aggiornamento di tale strumento è demandata al Ministero dell’Interno che dovrà istituire la banca dati informatizzata, attingendo dai dati in possesso dei suoi organi, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge. Le aziende sanitarie locali, recepite le segnalazioni dal personale medico-sanitario, avranno accesso alla banca dati tramite una figura responsabile incaricata e avranno l’obbligo di segnalare eventuali riscontri negativi del profilo psico-comportamentale dei pazienti entro tre giorni alle Autorità di Pubblica sicurezza. Le Forze dell’ordine dovranno procedere immediatamente al sequestro amministrativo delle armi in possesso dei soggetti individuati».