AGNONE – «Gli ospiti in quella struttura di Agnone non avevano più assistenza, ecco perché il trasferimento d’urgenza si è reso necessario».
E ancora: «Ci hanno detto chiaramente di non essere più in grado di gestire la struttura e che avrebbero consegnato le chiavi».
Chiudono così le polemiche, rispettivamente la commissario prefettizio Giuseppina Ferri e il direttore generale dell’Asrem, Oreste Florenzano, rispetto a quanto accaduto la scorsa notte ad Agnone. Una vera e propria colonna mobile inviata dalla Protezione civile nazionale, decine di ambulanze della Croce rossa italiana attrezzate per il trasporto in sicurezza dei pazienti covid, è intervenuta nottetempo nella cittadina altomolisana per procedere alla evacuazione completa di tutti gli ospiti. Scene da film, drammaticamente reali in emergenza sanitaria.
«Sul posto, lì ad Agnone, ci sono stati più problemi e scarsa comunicazione con la proprietà. – ha spigato Florenzano – Sostanzialmente ci hanno comunicato dalla casa di riposo che loro non erano più nella possibilità di gestire la situazione e ci hanno detto che avrebbero riconsegnato le chiavi alle 14 con gli ospiti all’interno. Capisco lo sgomento di chi vede una processione di ambulanze, ma io invito a leggerla in maniera diversa: quelle immagini hanno mostrato la vera forza dell’Italia e della Protezione civile. Quelle ambulanze sono partite da Roma e ci hanno permesso di risolvere un problema urgente ad Agnone, in Alto Molise». Nessuna deportazione, dunque, secondo il dg Asrem, ma solo una prova di efficienza della macchina dei soccorsi. «Sono, lo ribadisco, persone positive al Covid19, ma asintomatiche e quindi non avremmo potuto trasferirle a Campobasso, rischiando di sottrarre posti letto per le emergenze nel reparto di malattie infettive. A Venafro quelle persone avranno tutte le attenzioni di cui necessitano nelle strutture assistenziali che abbiamo allestito». Tempistica e modalità tuttavia fanno discutere e alimentano le polemiche. E quella che è al momento è stata una tragica pagina di cronaca in emergenza sanitaria, probabilmente finirà nelle aule di un Tribunale, perché da più parti in città si chiede di accertare le eventuali responsabilità rispetto a quanto accaduto e alle procedure attuate. La stessa Ferri ha inviato un nutrito carteggio alla Procura della Repubblica di Isernia per gli eventuali provvedimenti del caso. Agnone nel frattempo ha già deciso.