• Cultura
  • Apicoltura etica: salvare l’ape mellifera autoctona grazie alle arnie top bar

    MONTEBELLO DI BERTONA (PE) – Un approccio diverso all’apicoltura, che non sia finalizzata solo alla produzione di miele e dunque di reddito, ma all’appagante e affascinante allevamento e al massimo rispetto delle api, dell’alveare e dell’intero apiario, al “piacere delle api“. Essere apicoltori consapevoli, consci che allevare api significa in primo luogo difendere e mantenere la biodiversità, perché l’ape mellifera non è un animale domestico, ma un animale selvatico, autoctono, probabilmente uno dei più importanti per l’intero ecosistema. In una sola parola: apicoltura etica; che dice «no» alla logica del profitto, «no» all’uso massiccio della chimica in apiario, «no» alla selezione genetica. 

    Una rivoluzione di valori, un ribaltamento di ottica, quasi una provocazione quella proposta ieri a Farindola e a Montebello di Bertona dall’associazione Montanari Bertoniani, con il patrocinio del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, in collaborazione con World Biodiversity Association e Bioapi

    «Salvare le api, fondamentali per il nostro ecosistema, e continuare a mangiare miele leccandosi le dita, promuovendo un’apicoltura etica e non invasiva, che promuova il recupero della biodiversità, grazie alle arnie Top Bar, economiche, rispettose dell’ambiente e facili da realizzare e gestire». Questi gli obiettivi del corso, nelle intenzioni degli organizzatori e per tentare di trasmettere questi concetti, quasi filosofici, i Montanari Bertoniani si sono affidati a due pezzi grossi dell’apicoltura etica: Paolo Fontana, entomologo e naturalista di fama internazionale, e Marco Valentini, uno dei primi apicoltori biologici in Italia e noto divulgatore nell’ambito di un’apicoltura amica delle api.

    E la massiccia partecipazione di pubblico, oltre un centinaio gli apicoltori amatoriali e anche professionisti giunti da diverse regioni d’Italia, ha dimostrato che c’è un crescente interesse intorno al mondo delle api, in particolare attorno all’approccio più naturale, più slow se vogliamo, offerto dalle arnie top bar sempre più diffuse anche nell’ambito dell’apicoltura familiare. E il corso di ieri a Montebello e Farindola è stato anche l’occasione per promuovere i contenuti della “Carta di San Michele all’Adige“, un documento stilato e sottoscritto da esponenti della ricerca scientifica e da personalità di rilievo del mondo dell’apicoltura e dell’ambientalismo, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare le autorità alla necessità della tutela della biodiversità delle sottospecie autoctone di Apis mellifera in Italia.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

    tel: 3282757011

     

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.