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  • Attentato incendiario a Belmonte: tanica di benzina in casa, il racconto della vittima

    «Non si è mai verificato, a memoria d’uomo, un episodio di simile gravità e violenza a Belmonte. Sono incredulo, mi sembra di stare in Sicilia, dove fanno gli attentati di mafia». Ancora comprensibilmente scosso per l’accaduto, la vittima di quello che pare essere stato un vero e proprio attentato, «un tentato omicidio» conferma il diretto interessato, ha pensato di raccontare la sua disavventura alla nostra redazione. In effetti si tratta di un inquietante episodio di cronaca di quelli che non ci si aspetta, neanche da parte dei cronisti di nera, di dover raccontare in un piccolo centro montano come Belmonte del Sannio.

    La notte tra giovedì e venerdì un rudimentale ordigno incendiario, più banalmente una tanica di benzina o di altro liquido infiammabile, è stato collocato all’interno di una abitazione del centro abitato, con il chiaro intento di arrecare danni se non addirittura di fare del male alle persone che vi abitano. «Io stavo al secondo piano, nella mia camera da letto, ma non mi ero ancora coricato, perché stavo controllando alcune cose al computer. – racconta la vittima dell’attentato incendiario – Intorno all’una e trenta, minuto più, minuto meno, vado a memoria, ho avvertito una sorta di boato e ho notato che i vetri degli infissi stavano tremando. In un primo momento ho creduto si trattasse del terremoto e sono corso verso l’uscita, scendendo dalla zona notte della mia abitazione. Quando ho raggiunto la porta che conduce al piano terra, però, aprendola, sono stato letteralmente investito da un’ondata di calore e denso fumo nero. Nella concitazione del momento, ho comunque capito che si trattava di un incendio e sono uscito in strada da un secondo accesso. Ho pensato che fosse scoppiata la caldaia e quindi, terrorizzato, ho lanciato subito l’allarme».

    Poco dopo si è portata sul posto una squadra del distaccamento dei Vigili del fuoco di Agnone. Mentre erano in corso le operazioni di spegnimento, è sopraggiunta anche una pattuglia dei Carabinieri, presumibilmente, vista l’ora, del Nucleo operativo radiomobile della compagnia alto molisana, per tutti i rilievi del caso. «I soccorritori hanno trovato, all’interno del corridoio del piano terra, una tanica di benzina semi distrutta dall’esplosione e uno straccio imbevuto di liquido infiammabile, utilizzato come innesco» va avanti nel suo racconto la vittima dell’attentato.

    Al momento dell’incendio l’uomo era solo in casa. Evidentemente qualcuno si è introdotto all’interno della abitazione, forzando la porta d’ingresso in legno e il doppio infisso esterno, e ha depositato il rudimentale ordigno, o meglio la tanica contenente liquido infiammabile, dando poi fuoco all’innesco prima di fuggire dileguandosi coperto dall’oscurità. «Per fortuna non ho riportato ustioni, né ferite, né intossicazioni da inalazione di fumo, ma la casa ha subito danni notevoli. – continua la vittima nel suo racconto in esclusiva alla nostra testata – Non solo nel corridoio, dove è stata collocata la tanica di benzina poi esplosa, ma anche nella cucina comunicante, forse a causa dell’onda d’urto della deflagrazione. Ho trovato mobili divelti, oggetti e posate sbalzate e sparse ovunque, tutto annerito, un vero disastro». «Mi pare evidente che si sia trattato di un atto doloso, non solo intimidatorio, ma di un vero e proprio attentato contro la mia vita», continua l’uomo.

    Chiaramente la vittima ha presentato formale denuncia presso la stazione Carabinieri competente per territorio, quella di Agnone, rappresentando ai militari che procedono nelle indagini anche i suoi sospetti circa il soggetto che è potuto arrivare a concepire e mettere in atto un attentato incendiario. Chiaramente si tratta di dettagli coperti dal segreto d’indagine. L’abitazione in questione non è dotata di sistemi di videosorveglianza, né allarmi anti intrusione, mentre in paese, anche in quella zona, è installato e funzionante un circuito di sicurezza, sia pure datato. Dalle indiscrezioni che sono trapelate i Carabinieri di Agnone avrebbero acquisito, presso gli uffici del Municipio, i filmati della videosorveglianza di quella notte. La scena del crimine è ovviamente interdetta anche ai legittimi proprietari dell’immobile, perché si attendono, già nelle prossime ore, i rilievi del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri. L’episodio ha scosso tutta la comunità locale, non certo abituata a queste forme violente di crimine. Nulla trapela, invece, rispetto all’ipotetico movente. 

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