«Nel 162° anniversario della nascita dello Stato Italiano, l’amministrazione di Agnone, insieme ad una folta rappresentanza delle amministrazioni molisane e del Sud, era a Napoli alla manifestazione “Uniti e uguali“, organizzata dell’ALI e dall’Associazione Sindaci per il Sud, Sindaci e cittadini uniti contro l’autonomia differenziata». E’ l’annuncio che arriva dal Municipio. A rappresentare la comunità e l’amministrazione agnonese il vicesindaco e assessore Giovanni Di Nucci, con tanto di fascia tricolore. Insieme a lui, in rappresentanza dell’Alto Molise, c’era anche il sindaco di Capracotta, Candido Paglione.
Tanti sindaci del Sud, per far sentire la voce dei cittadini del Mezzogiorno che non si arrendono all’idea della cosiddetta “autonomia differenziata” che, se portata avanti, determinerà la fine dell’Unità del nostro Paese, secondo i contestatori di questa idea di “Stato federale” che pure pare funzionare in altre realtà europee e non. Secondo i sindaci del Sud, invece, la proposta del ministro Calderoli «serve solo ad alimentare gli egoismi territoriali e le disuguaglianze, mettendo a rischio l’esigibilità dei diritti fondamentali scritti nella nostra carta costituzionale». «Un’autonomia che di fatto aumenterà le disuguaglianze, indebolirà l’unità del Paese ed impedirà la tutela dei diritti dei cittadini italiani. – commentano infatti dal Municipio di Agnone – Perché la scuola, la salute, la tutela del lavoro, le infrastrutture e la previdenza sono competenze dello Stato e tali devono rimanere. Solo così i cittadini avranno garantiti servizi e diritti uguali in tutto il territorio nazionale».
In realtà proprio l’Alto Molise lamenta da tempo la differenza di trattamento rispetto ad altri territorio della regione proprio in relazione alla fruizione di quei diritti citati. Le scuole stanno scomparendo, esito del progressivo spopolamento, e si è costretti a far ricorso, sempre più spesso, alle contestate pluriclassi. In tema di diritto alla salute i cittadini dell’Alto Molise non sono di serie B, ma forse di Eccellenza. Nonostante l’ospedale “Caracciolo” di Agnone stia dando incoraggianti segnali di ripresa in termini di offerta sanitaria, i cittadini di zona, in caso di effettiva necessità, devono recarsi a Campobasso o a Isernia o sempre più spesso fuori regione. Per quanto riguarda la tutela del lavoro è del tutto evidente che qualcosa di buono che c’è nel settore, in Alto Molise, dipende esclusivamente dall’ingegno imprenditoriale dei residenti. Non c’è troppo da essere contenti, dunque, ma secondo i sindaci, compreso il vicesindaco di Agnone, l’eventuale applicazione del principio dell’autonomia differenziata non farebbe altro che aggravare la situazione, acuendo magari le differenze di livello di erogazione dei vari servizi che anche oggi ci sono tra una regione e l’altra d’Italia. Secondo i portatori di fascia il disegno del ministro leghista Calderoli non è altro che una «secessione dei ricchi». Per questo hanno manifestato, per dire «no».