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  • Bagarre in Consiglio: quel «cretino» messo a verbale e il sindaco sospende la seduta

    Uno scontro verbale, quello tra il consigliere Scarano e il primo cittadino, che è risultato essere poco più che un’inezia rispetto a quello che è successo nella parte finale del Consiglio comunale. Una polemica al calor bianco tra il solito Scarano e il consigliere di maggioranza Mario Petrecca, delegato alla Protezione civile, innescata proprio dalle dichiarazioni dell’esponente della minoranza.

    «Ho un difetto, non riesco ad esprimermi bene in italiano evidentemente, perché io di A e voi mi rispondete B. Devo davvero spiegare la differenza tra il pagare una ditta esterna e saldare invece dei lavori fatti sui mezzi comunali? Se lei, consigliere Petrecca, non è in grado di capire questa differenza, allora forse è colpa mia?». Primo affondo. «Invito il consigliere Scarano a moderare i termini» ha dichiarato perentorio il sindaco, nel tentativo di togliere la parola all’esponente della minoranza.

    «Le mie sono contestazioni democratiche. Non c’è nessun sospetto e nessun giallo, c’è un dubbio, punto, e c’è superficialità da parte vostra sui pagamenti» ha ribattuto a muso duro Scarano. «Non siamo noi polemici, fate un po’ di autocritica ogni tanto. Vi vedo ferrati, sì, ma ferrati per andare a sbattere contro un muro. – ha aggiunto sprezzante l’avvocato Scarano – Se dirvi la verità ed esibire gli atti che dimostrano la vostra inadempienza vuol dire essere polemico, allora vi dico che sono orgoglioso di essere polemico; voi state negando l’evidenza e trasformate in polemica ogni cosa, siete antidemocratici». Secondo affondo. «Se qualcuno ha la coda di paglia e si scalda non è un problema nostro. Se non volete un confronto in questa sede democratica, ma nelle sedi giudiziarie, noi siamo anche dispobili». Terzo durissimo affondo.

    La tensione sale, parallelamente all’uso delle parole e al riferimento alle aule di giustizia, fino all’apoteosi che si raggiunge nel momento in cui il consigliere Scarano dichiara espressamente quanto segue: «Cercate di fare un bagno di umiltà. L’importante è che la cittadinanza capisca chi la amministra. C’è gente che parla senza avere nemmeno un titolo di studio o pensa che siccome ha pagato due soldi per avere un titolo allora ha la capacità per parlare». L’affondo finale che scatena il caos in aula. «La invito ad utilizzare modi più consoni e rispettosi delle persone» lo ha bloccato il sindaco in qualità di presidente della seduta.

    Il consigliere di maggioranza, Mario Petrecca

    Uno stop che non ha impedito la reazione del consigliere di maggioranza Mario Petrecca: «Lei prima di dire che io ho pagato dei titoli se li deve guadagnare come ho fatto io, con il sudore della fronte. Io sono cavaliere della Repubblica, lei si deve lavare la bocca prima di parlare. Chiedo sia messo a verbale che il consigliere Scarano ha offeso un titolo onorifico della Repubblica italiana». «Ci stanno i Carabinieri presenti in aula, perché non mi fate arrestare?» ha ironizzato l’avvocato Scarano. E a quel punto sono volate parole grosse, anche un sonoro «cretino». Il sindaco, incapace di mantenere l’ordine, è stato costretto a sospendere la seduta del Consiglio.

    L’assessore Enrica Sciullo

    «Ma perché deve provocare così? – ha chiesto l’assessore Enrica Sciullo rivolgendosi al consigliere Scarano – Ogni consigliere è una risorsa, ogni persona è una risorsa, a prescindere dal titolo di studio». «Voglio richiamare tutti quanti a non sconfinare e non andare oltre il rispetto dovuto a ciascuno» ha dichiarato il sindaco alla ripresa dei lavori dopo l’interruzione di qualche minuto. E il consigliere Scarano ha voluto subito sincerarsi che la parola «cretino» proferita al suo indirizzo fosse stata messa verbale dalla segretaria.

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