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  • Bando Borghi, Lino Gentile: «Solo creando lavoro si arresta lo spopolamento» (la video intervista)

    «Abbiamo condiviso con la nostra comunità il manifesto del progetto, le linee di intervento per “ri-generare” il nostro piccolo centro montano, ma sempre in un’ottica aperta al territorio, perché siamo conviti che non sia sufficiente solo lo sviluppo di un piccolo Comune, mentre bisogna appunto ragionare in termini di area interna, di Alto Molise, di territorio montano, anche per diventare una sorta di progetto pilota per il resto dell’Appennino».

    Così il sindaco Lino Gentile ha commentano la presentazione del progetto, o meglio dei progetti finanziati con il bando borghi del Pnrr. Venti milioni di euro che saranno tradotti in concrete attività sul territorio non solo di Castel del Giudice, ma anche dei paesi limitrofi, in quell’ottica allargata che sottolinea da tempo il primo cittadino, anche forse per pacificare gli animi dopo la battaglia giudiziaria davanti al Tar e al Consiglio di Stato con il vicino Comune di Pietrabbondante innescata proprio dall’assegnazione dei venti milioni di euro. I dettagli, tuttavia, saranno resi noti in occasione del 2 giugno prossimo, festa della repubblica, scelta dal sindaco come data simbolica appunto per la rinascita dell’Alto Molise.

    Lo stesso, tuttavia, anticipa una serie di interventi: «Sono interventi materiali e immateriali che hanno l’obiettivo di creare qualcosa di innovativo e di consolidato. I venti milioni di euro ottenuti non sono affatto un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Avere la capacità di mettere in campo progetti, iniziative e collaborazioni in un sistema di conoscenze e competenze a livello nazionale e internazionale, che dia la spinta a questo nostro territorio». E i partner indicati sono le Università, sia italiane che estere, ad esempio, coinvolte in progetti che spaziano dallo sviluppo sostenibile delle risorse naturali, che certo non mancano in Alto Molise, alla implementazione di nuovi progetti di welfare e comunità.

    «Dobbiamo riacquisire la consapevolezza che anche in un piccolo Comune dell’Appennino si possono fare cose. – ha aggiunto Lino Gentile – Mentre purtroppo siamo abituati ad attardarci a guardare con molta negatività il nostro contesto, ad un vittimismo rinunciatario. Invece dobbiamo recuperare l’ambizione, la visione, la capacità e la forza di raggiungere gli obiettivi ovunque ci si trovi, anche e soprattutto nei piccoli comuni montani. Guardare con occhi diversi, mettendo in campo progetti innovativi, perché i modelli, anche economici, messi in campo negli ultimi anni non hanno dato grandi risultati e il Molise ne è l’esempio. Ecco allora che bisogna cambiare il paradigma dello sviluppo delle aree interne del paese, perché è accertato che un pezzo del futuro del Paese Italia passa attraverso la capacità e la volontà di innovazione dei piccoli Comuni. Le nostre piccole realtà delle zone interne devono essere i laboratori dell’intero Paese».

    E poi un accenno alla giornata del primo maggio: «Lo spopolamento si vince creando lavoro; solo così si creano capacità attrattive, si mantengono gli abitanti e si creano le condizioni affinché ne vengano di altri». Lino Gentile si è poi soffermato sull’importanza dei servizi e dei diritti: «I servizi di cittadinanza e di civiltà vanno assolutamente garantiti, ma io credo che la cosa principale sia creare lavoro, perché il lavoro è l’unico antidoto certificato allo spopolamento. Anche con i lavori legati al nostro territorio e alle nostre aspirazioni, alle nostre caratteristiche, quelli legati all’ambiente e all’energia, si possono creare quelle condizioni di attrattività che sono l’unico modo per scongiurare lo spopolamento definitivo».

    Francesco Bottone

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