CIVITANOVA DEL SANNIO – L’idea è semplice quanto geniale: pagare qualcuno, giovani e disoccupati del paese, per spalare la neve, ottenendo il duplice risultato positivo di creare occupazione e di ripulire le strade del centro abitato dalla neve.
Succede a Civitanova del Sannio e a confermarlo è la sindaco Roberta Ciampittiello.
«Sin dall’inizio delle nevicate ci siamo messi a disposizione, come Comune, dell’intera cittadinanza. In queste occasioni il Comune, i dipendenti, ma anche i volontari del paese sono a disposizione per qualsiasi emergenza, come ad esempio la necessità di ricevere a casa medicinali urgenti, o anche beni di prima necessità come il pane o il latte. – spiega con naturalezza la prima cittadina – Inoltre è attiva anche una borsa lavoro specifica per l’emergenza neve, con persone a disposizione dei residenti per spalare neve nei punti magari meno accessibili dai mezzi meccanici».
E proprio nei giorni scorsi questi “spalatori” socialmente utili sono entrati in azione per permettere ad una ambulanza di raggiungere una strada interna del centro storico e al personale sanitario di soccorrere un’anziana bisognosa di aiuto.
«Cerchiamo di essere autonomi – riprende la sindaco – e infatti lo scorso anno abbiamo acquistato il vomere adatto a tali operazioni di sgombero neve. Inoltre durante la fase di emergenza tutti gli amministratori si mettono a disposizione, diventano degli operai volontari. Il vicesindaco Pietro Palazzo è stato in questi giorni al fianco dell’autista del vomere, l’assessore Sandro Santagata con gli spalatori con pala in mano, il mio cellulare è diventato sede operativa per segnalazioni e richieste di interventi e comunicazioni con le istituzioni. Al momento non ci sono problemi, la fase critica è superata. Un nostro mezzo comunale è dovuto intervenire in supporto alla Provincia di Isernia per liberare alcuni tratti stradali di loro competenza perché il loro mezzo era impossibilitato. Quindi solidarietà e aiuto reciproco tra enti, ma anche tra cittadini e volontari, questo è il segreto per far funzionare le cose anche nei piccoli paesi».
Francesco Bottone