La Regione Molise resta insensibile alla grave problematica sociale ed economica sulla gestione della fauna selvatica. Se da una parte è sotto gli occhi di tutti l’emergenza in merito la distruzione di innumerevoli colture, nonché all’aumento esponenziale di incidenti stradali anche gravi, provocati dagli ungulati, dall’altra c’è la totale incapacità di trovare soluzioni opportune da parte dell’assessore all’Agricoltura. La conferma è arrivata ieri mattina con il sit – in di protesta organizzato dalla Coldiretti Molise davanti la giunta regionale che, tra l’altro, ha visto la presenza di numerosi sindaci del territorio. Si è trattato dell’ennesimo grido di allarme, il quale non deve rimanere inascoltato. Chi amministra la cosa pubblica ha il dovere di recepire le interpellanze di quanti quotidianamente combattono il fenomeno della fauna selvatica, in particolare quello accentuato dall’incontrollata proliferazione dei cinghiali.
A riguardo resta fondamentale l’adozione di un Piano di contenimento della specie dei cinghiali, e conseguentemente di un Piano di gestione della fauna selvatica, portato oggi da Coldiretti sul tavolo di Toma.
«Nei giorni scorsi ho affrontato questi argomenti in Seconda Commissione consiliare, di cui sono vicepresidente. – spiega Vittorio Nola, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – Sono temi fondamentali per cacciatori, agricoltori, turisti e non solo, per cui ho chiesto la formale audizione in Commissione da parte dell’assessore regionale Nicola Cavaliere, prima dell’imminente approvazione in Giunta del calendario venatorio 2021/22. Sono dell’avviso che non bisogna in alcun modo consentire la caccia libera al cinghiale, ovvero in giornate a scelta da parte delle singole squadre di caccia, bensì è indispensabile stabilire giornate fisse per la sicurezza di tutti i fruitori delle aree interessate. Molto più in un periodo come questo».
«Ma non è tutto. Nelle prossime ore sottoporrò al ministro alle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli il documento di Coldiretti oltre a rappresentargli le istanze dei nostri agricoltori e allevatori esasperati da quanto accade tutti i giorni da Capracotta al basso Molise, passando per i grandi centri. – chiude Nola – Per arginare il problema, tuttavia, il primo e più importante segnale deve arrivare dalla giunta regionale. Il tempo delle chiacchiere e promesse inattuate è terminato da un pezzo: servono fatti. Lo chiedono fortemente i titolari di aziende sparsi sul territorio, ma anche automobilisti e pendolari ai quali continueremo a non far mancare il nostro supporto in tutte le sedi di competenza».