In un angolo d’Italia spesso trascurato dai riflettori del grande calcio, un minuscolo borgo di appena 588 anime ha riscritto la propria favola sportiva. Il Vastogirardi, soprannominato i Galácticos di Montagna per la sua capacità di giocare un calcio spettacolare a ben 1200 metri sul livello del mare, ha riconquistato – con tre giornate di anticipo – la Serie D con un dominio schiacciante, dimostrando che la grandezza non si misura in numeri, ma in ambizione e competenza.
Annichiliti club quali Venafro, Alto Casertano, Matese, che pure ad inizio stagione avevano velleità di vincere l’Eccellenza molisana.
Per gli altomolisani a parlare i numeri da record: 23 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta (a Venafro). Un cammino trionfale, segnato da 68 gol all’attivo e appena 9 subiti (3 dei quali dall’Agnonese), a testimonianza di una macchina perfetta in ogni reparto. Secondo miglior attacco, miglior difesa, un equilibrio raro da trovare nelle categorie dilettantistiche e che rende questo traguardo ancora più straordinario.
Protagonisti assoluti della cavalcata sono stati Piazze Facundo e Sergio Ruggieri. Il bomber uruguaiano ha fatto la voce grossa con 17 reti, confermandosi finalizzatore letale. Ma se il presente parla sudamericano, il cuore della squadra batte forte per il suo capitano: l’intramontabile Sergio Ruggieri, leader dentro e fuori dal campo, che con le sue 13 reti ha dato un contributo determinante, dimostrando che classe e carisma non hanno età. Non da meno Federico Buglia (14 reti) e Andrea Colistra (10 gol).
A dirigere l’orchestra di questo ennesimo miracolo sportivo c’è Luigi Agnelli, tecnico capace di trasformare la delusione della retrocessione in nuova linfa vitale. Voluto con determinazione dal patron Andrea Di Lucente e dal direttore sportivo Antonio Crudele, Agnelli ha costruito una squadra che non ha semplicemente vinto il campionato, lo ha letteralmente dominato, lasciando agli avversari solo le briciole.
Il Vastogirardi non si è limitato a tornare in Serie D, lo ha fatto da assoluto padrone del campo, dimostrando che con dedizione e organizzazione anche un piccolo paese può raggiungere traguardi da grande. Insomma, una vera e propria lezione di sport e un segnale forte per tutto il calcio dilettantistico…