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  • Capitale Cultura 2026, il grande giorno di Agnone e del Molise 

    La carica dei cento per Agnone Capitale italiana della Cultura 2026. Ci siamo: questa mattina l’Atene del Sannio, sospinta da un’intera regione, si gioca la carta più importante della sua storia. Al ministero della Cultura, nella sala Spadolini, tutti esauriti i posti a disposizione per assistere alla presentazione del dossier ‘Fuoco, dentro. Margine al centro’.

    La cittadina altomolisana sarà la prima ad essere udita (ore 9) dalla commissione presieduta dal giornalista Davide Maria Desario. L’atteso evento sarà trasmesso sul canale Youtube del Ministero della Cultura (https://www.youtube.com/@MiC_Itaila). All’appuntamento non solo voluti mancare amministratori locali da Termoli a Capracotta, passando per i capoluoghi Isernia e Campobasso, ma anche e soprattutto studenti, imprenditori, artigiani, intellettuali e cittadini che hanno fatto a gara per accaparrarsi i pochi posti a disposizione.

    A guidare la comitiva nella Capitale, il primo cittadino, Daniele Saia che avrà l’arduo compito di introdurre i lavori con l’augurio di non essere tradito dall’emozione. A seguire gli interventi della docente Unimol, Letizia Bindi, della scrittrice Chiara Gamebrale e del presidente di Regione, Francesco Roberti il cui compito sarà convincere la giuria sulla bontà del progetto che vede coinvolto un intero territorio che ha fame di riscatto. Durante l’esposizione del dossier saranno trasmessi alcuni video realizzati dall’associazione culturale ‘Moscacieca’ che esaltano la storia, le tradizioni, la cultura, le bellezze paesaggistiche e architettoniche dalla costa all’altissimo Molise. Immagini, assicurano i filmmaker, significative di una terra ancora vergine ma dalle grandi potenzialità, che fungeranno a supporto della prova orale dei relatori. Insomma, nella Capitale d’Italia andrà in scena l’orgoglio Sannita, popolo capace, nell’arco della sua storia, di sconfiggere e soggiogare la più grande potenza mondiale: i romani.

    Ci siamo e al tempo stesso la speranza è quella di compiere un’impresa titanica che metterà a confronto Agnone con le altre nove contendenti al titolo finale, ovvero: Alba, Gaeta, L’Aquila, Latina, Lucera, Maratea, Rimini, Treviso, Unione dei Comuni Valdichiana Senese. Tutte realtà, per numero di abitanti, superiori ad Agnone ma non in fatto di cultura che poi rappresenta l’elemento cardine su cui bisognerà fare leva. Alla vigilia delle audizioni, inutile girarci intorno, i pronostici sono tutti a favore del capoluogo abruzzese, già candidato in passato alla competizione, tuttavia la storia insegna che in molti casi Davide, pastorello armato di sola fionda, sconfigga il temibile gigante Golia. Agnone e il Molise tutto ci credono. E non potrebbe essere altrimenti, perché a Roma si può davvero scrivere una pagina che vuole rimanere scolpita a caratteri cubitali negli annali d’Italia. Procida docet. Le aree interne della dorsale appenninica incrociano le dita e tifano per il Molise. Quel Molise che esiste e, che tramite Agnone, vuole farsi conoscere in tutta la Penisola. Nella sala Spadolini in via del Collegio Romano, al civico 27, è arrivato il momento di mostrare la bellezza di un angolo paragonabile all’Eden. Fidatevi, non esageriamo!

    Maurizio d’Ottavio

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